La diede in adozione dopo il parto a 15 anni, madre e figlia si rivedono dopo 40 anni: la storia di Anna e Valentina

Anna è rimasta incinta a 15 anni e ha dato la figlia Valentina in adozione. Quarant’anni dopo, sono riuscite a ritrovarsi

Ci sono voluti quarant’anni, ma alla fine sono riuscite a tornare di nuovo insieme. È la storia di Anna e Valentina, madre e figlia, che si sono incontrate per la prima volta dieci mesi fa, più precisamente il 24 marzo scorso. A raccontare l’incredibile storia è il settimanale Toscana Oggi. Tutto inizia in Calabria quarant’anni fa, quando Anna rimane incinta ad appena quindici anni. Suo padre non vuole avere nulla a che fare con la figlia adolescente rimasta incinta, mentre la madre chiede aiuto a un’amica infermiera di Firenze e riesce a farla arrivare alla Casa Speranza di Settignano, nel comune di Fiesole, una casa famiglia per ragazze madri ancora oggi in funzione. Dopo il parto, Anna torna momentaneamente in Calabria salvo poi risalire a Firenze per iscriversi al Conservatorio e diplomarsi.


Gli anni di ricerche

Nel frattempo, sua figlia Valentina viene adottata da una famiglia della zona, che la aiuta a provare a scoprire l’identità della sua madre biologica. Quando riescono a risalire all’atto di nascita, però, i genitori adottivi trovano scritto solamente «da donna che non consente di essere nominata». Gli anni passano e Valentina, diventata mamma a sua volta, scopre che la legge è cambiata. Così, la ragazza decide di rimettere in moto le sue ricerche, fino al fatidico incontro del 24 marzo 2023. Un’attesa lunga quarant’anni, che alla fine ha dato i suoi frutti.


L’incontro

«C’è stata subito un’intesa bellissima», spiega Anna a Toscana oggi. La donna confessa di aver pensato spesso a sua figlia nel corso degli anni, ma di aver rinunciato a cercarla perché contro la legge. «Un genitore biologico che ritrova un figlio dopo 30, 40 anni non può togliere nulla alla famiglia adottiva. È una felicità indescrivibile», precisa la donna. E anche Valentina è dello stesso parere: «Per quanto una persona possa avere una storia di adozione felice, a un certo punto della vita conoscere le proprie origini diventa un bisogno da affrontare», spiega. L’incontro, aggiunge Valentina, «ora ci permette di fare pace con un passato che inevitabilmente ha creato dolore a entrambe».

Foto di copertina: UNSPLASH/Kateryna Hliznitsova

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