Lega, i malumori dell’europarlamentare Da Re: «Se Salvini candida Vannacci come capolista, non mi presento»

L’ex sindaco di Vittorio Veneto è stato perentorio: «La mia è una scelta politica, non condivido niente del famoso libro»

Chiusa la partita per le regionali in Sardegna, con il passo indietro della Lega a favore del candidato di Fratelli d’Italia, per il partito di Matteo Salvini si apre un’altra questione, questa volta sul fronte delle elezioni europee. È l’europarlamentare uscente Gianantonio Da Re a porla, esprimendo i suoi malumori per la decisione di candidare il generale Roberto Vannacci. Malumori che si tramuteranno in un ritiro del proprio nome dalla corsa per un seggio a Strasburgo se il militare verrà proposto come capolista. «Se al posto di Salvini la Lega candida come capolista il generale Vannacci, il sottoscritto alle Europee non correrà», dichiara senza mezzi termini al programma Vietato tacere, in onda su Telechiara. L’ex sindaco di Vittorio Veneto ed ex segretario della Liga Veneta ha poi aggiunto: «La mia è una scelta politica, non condivido niente del famoso libro, ci sono pagine dove dice che Mussolini è stato uno statista, per me Mussolini era un dittatore, lo statista era De Gasperi». Da Re ha anche proposto una alternativa a Salvini, che secondo lui consentirebbe di raccogliere i voti dei moderati, che sarebbero invece spaventati dalla presenza del generale come capolista. «Vannacci non può fare il capolista. Se Salvini non corre, l’unico capolista è il ministro Giorgetti che è in grado di intercettare quell’elettorato fatto da persone moderate che hanno votato Lega e non voteranno Vannacci», ha concluso, «questa è l’unica soluzione per tornare a crescere. Non sono io a decidere ma per me decido io».


La scelta di Vannacci

Il generale in realtà il nodo su una sua possibile candidatura alle Europee 2024 non l’ha ancora sciolto. Il corteggiamento di Salvini non è un mistero, e Vannacci ha già fatto sapere che quando prenderà una decisione, sarà lui stesso ad annunciarla. Smentendo però la costituzione di un comitato che starebbe preparando la sua candidatura. A Perugia, alla presentazione del suo libro, ha ripetuto che sta ancora valutando il da farsi: «Ringrazio chi ha fatto le proposte, perché vuol dire riconosce in me capacità e meriti. E poi mi riservo di valutare in base a molti criteri, professionali, familiari. Quando scioglierò la riserva sarò il primo a dirlo e a dire avete di fronte l’originale, non vi fidate delle imitazioni che invece millantano di conoscere quali saranno le mie decisioni future».


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