Tommaso Caligari, il 17enne che ha creato un sistema per la diagnosi precoce del morbo di Parkinson

Il Parkinson Detector funziona con l’Intelligenza artificiale

Tommaso Caligari è uno studente di Novara di 17 anni. Sarà premiato in Senato per un suo progetto di diagnosi precoce che riguarda il morbo di Parkinson. Che si chiama Parkinson Detector e studia attraverso due telecamere poste una di fronte all’altra il cammino del paziente. Analizzando eventuali alterazioni degli arti superiori che sono impercettibili all’occhio umano. In particolare l’angolo di oscillazione tra spalla e gomito. Poi un algoritmo compara i dati ed emette il responso. Caligari ha lavorato al suo progetto in ricordo del nonno Sergio: «Un medico mi ha spiegato che ci sono degli indicatori precisi per fare la diagnosi nella fase iniziale, quando ancora la malattia è curabile. In particolare, mi ha spiegato che si può diagnosticare il Parkinson osservando la riduzione di oscillazione degli arti superiori e anche un’asimmetria che non è visibile a occhio nudo, ma c’è», ricorda lui oggi in un’intervista a La Stampa.


Il Parkinson Detector

«Quella frase mi è rimasta in mente. Dopo un mese ho iniziato a pensare al dispositivo “Parkinson Detector”». E ha presentato il progetto all’Eucys di Bruxelles. Caligari spiega che l’intelligenza artificiale legge i movimenti di una persona senza bisogno di marcatori. «Poi parte l’elaborazione dei dati. Il confronto che l’intelligenza artificiale riesce a fare con i casi di persone malate e con quelli di persone sane», spiega a Niccolò Zancan. Ha verificato i risultati con l’aiuto del padre: «Mi ha aiutato mio padre. Con lui siamo andati insieme all’Associazione Parkinson di Arona. Abbiamo chiesto di poter fare il test su undici pazienti. Poi l’ho replicato su persone non malate. L’algoritmo funziona. Il bello di questo sistema è che costa poco. Bastano pochi minuti. Non è invasivo. Può aiutare il medico a fare la diagnosi».


Un anno

Per mettere a punto il sistema c’è voluto un anno. Lo ha sviluppato nel suo laboratorio in mansarda. Tommaso ha fatto anche altre invenzioni: «La prima: un mini go kart ricavato da un passeggino. Poi delle torce con dei tappi di Coca Cola. Alle elementari ho riprodotto il sistema solare partendo da una lampadina a led». Poi, all’istituto tecnico di Novara, ha costruito una foglia artificiale che converte l’anidride carbonica in metano. E ha sviluppato un progetto che aiuta a rilevare i veicoli contromano in autostrada. Il suo sogno, dice, è fare Ingegneria Elettronica all’università.

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