«Zuncheddu non ha commesso il fatto»: l’ex allevatore sardo assolto dopo 30 anni. Lacrime e sorrisi alla lettura della sentenza – Il video

La Corte d’Appello di Roma ha emesso la sua sentenza nella serata di oggi, 26 gennaio

Per Beniamino Zuncheddu è finita una battaglia durata più di 32 anni. Iniziata il giorno in cui l’ex allevatore sardo, nemmeno trentenne all’epoca dei fatti, venne condannato all’ergastolo perché accusato di triplice omicidio. Una sentenza che ha finito per risucchiare la sua intera vita. Ma che oggi, 26 gennaio, è stata ribaltata dalla Corte d’Appello di Roma. Il procuratore generale, nell’ambito del processo di revisione, aveva già chiesto per lui l’assoluzione, con la formula per non avere commesso il fatto. La sentenza è arrivata in serata: Zuncheddu è stato assolto. Intercettato da Open dichiara: «Sono contentissimo, è un’emozione inspiegabile». La Corte di Appello di Roma nel dispositivo di assoluzione ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla procura di piazzale Clodio in relazione a tre testimonianze rese in aula, tra cui quella dell’ex poliziotto che si occupò delle indagini all’epoca. Le motivazioni della sentenza del processo di revisione saranno depositate entro 90 giorni.


I fatti

Ad inchiodare l’ex allevatore fu la testimonianza dell’unico sopravvissuto all’agguato di quella notte, nel lontano 1991: Luigi Pinna. Il quale lo scorso 14 novembre aveva però rivelato le presunte pressioni ricevute per indicare l’allevatore, all’epoca 27enne, come colpevole. Pressioni che sarebbero arrivate da un terzo attore, l’ex ispettore di polizia Mario Uda. Che a sua volta ha sempre negato la sua presunta influenza sull’esito delle indagini.

«Voglio morire da innocente»

Adesso Zuncheddu di anni ne ha 58, e dopo trent’anni passati dietro le sbarre ha visto riconosciuto ciò che ribadiva a gran voce da sempre: la sua estraneità al delitto. Negli scorsi mesi, aveva dichiarato: «Sono 32 anni che sono in carcere da innocente e ora sono stanco di resistere. Voglio il riconoscimento della mia innocenza prima di morire». Alla fine di novembre, per lui era arrivata la prima bella notizia: poteva uscire dal carcere, dopo la decisione della Corte d’Appello sull’istanza di libertà condizionale inoltrata dal suo avvocato, Mauro Trogu. Da oggi Zuncheddu non è solo un uomo libero. Ma anche, ufficialmente, innocente.

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