L’influencer Giulia Nati nei guai per la foto con le borse come flebo: «Sono drogata di lusso, la rifarei»

«Non volevo ironizzare su malattie ed ospedali»

L’influencer Giulia Nati è finita nei guai per una foto che la ritrae su un lettino d’ospedale mentre riceve una flebo da alcune borse di lusso. C’è chi l’ha accusata di prendersi gioco dei veri malati e chi ha chiamato in causa anche i pazienti oncologici. Lei, oggi, in un’intervista a Libero però dice di non essere pentita. «Il mio intento era quello di fare un video nel quale unire ironia e lusso. Dov’è il peccato? Non pensavo minimamente di scatenare tutte queste polemiche. Io non volevo ironizzare né sulle malattie né sugli ospedali», esordisce nel colloquio con Hoara Borselli. Aggiunge anche che suo padre è morto per un tumore. Però dice di non essersi pentita dello scatto: «Posso anche comprendere che una persona appena vede quel video a primo impatto possa essere colpita, però mi chiedo: ma le flebo le fanno solo le persone che stanno in oncologia? Non si possono fare le flebo di vitamine? Io ad esempio ho fatto flebo di cortisone quando sono stata due mesi in ospedale con mio figlio».


L’invidia sociale

La foto, dice, la rifarebbe. Mentre quello che si sta scatenando, secondo lei, è una sorta di «invidia sociale che abbiamo in Italia. All’estero questo video non ha suscitato alcun clamore. Conosco mille video simili, con al posto della Hermès alcolici o biberon: zero proteste. Il problema è la borsa di lusso – capisce? – non il letto d’ospedale. Mi attaccano per attaccare l’idea del lusso. E poi per via della parola “influencer” che in questo momento è completamente demonizzata. Ma io non ho imbrogliato nessuno». E conclude: «Io ho ironizzato sul fatto di essere malata di shopping. Io sono malata, drogata di shopping». Invece «la furia sui social contro me e la mia famiglia è folle. Mia madre, che lavora all’asilo, è stata mangiata dalle sue colleghe».


Leggi anche: