Ilaria Salis in aula a Budapest con manette e catene ai piedi: «Tirata come un cane». La Farnesina convoca l’ambasciatore di Ungheria

L’attivista italiana è accusata di lesioni aggravate poiché avrebbe aggredito due neonazisti nel “Giorno dell’onore”. le immagini choc dal processo in corso

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dato disposizioni al segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia di convocare l’ambasciatore di Ungheria a Roma contro le condizioni di detenzione della cittadina italiana Ilaria Salis. Parallelamente, domani l’ambasciatore d’Italia in Ungheria effettuerà un passo presso le autorità ungheresi. Si è aperto ed è stato aggiornato al 24 maggio il processo a carico di Ilaria Salis, la 39enne, ex insegnante, arrestata in Ungheria l’11 febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito due neonazisti nel “Giorno dell’onore”. Salis dovrà rispondere di tentato omicidio colposo in concorso e si è vista negare la revoca della custodia cautelare per il presunto pericolo di fuga. La 39enne è comparsa oggi, lunedì 29 gennaio, in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Lo ha reso noto l’Ansa presente all’udienza a Budapest, dove Salis è entrata accennando un sorriso rivolto al pubblico.


ANSA/RAINEWS

Le modalità con cui la giovane è stata portata alla prima udienza sono state inoltre descritte dall’avvocato italiano: «È stato scioccante, un’immagine pazzesca. Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza», ha detto Eugenio Losco, uno dei legali italiani di Salis, presente di fianco al padre Roberto all’udienza. «È una grave violazione della normativa europea – ha concluso -. l’Italia deve far finire questa situazione ora». Stando al racconto dell’agenzia di stampa, una donna delle forze di sicurezza ungheresi la trascinava per la catena. La militante antifascista milanese 39enne si è dichiarata non colpevole. Mentre un altro imputato ha ammesso la sua colpevolezza ed è stato condannato a tre anni di carcere. La giovane da circa metà febbraio è in prigione, costretta a vivere – stando alla denuncia del padre – in una situazione «pietosa e disumana».


Dopo la diffusione delle immagini del Tg3 sulle condizioni in cui è stata portata Salis nell’aula di tribunale, anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha protestato. Su X, il vicepremier si è rivolto al governo di Victor Orban: «Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio».

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