ChatGPT nel mirino del Garante della privacy: notificato a OpenAI atto di contestazione

La società americana avrà 30 giorni per comunicare le proprie memorie difensive

Il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato a OpenAI, la società americana che gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT, l’atto di contestazione per aver violato la normativa sulla privacy. Lo scorso 30 marzo, il Garante aveva notificato uno stop al celebre chatbot in tutta Italia proprio in merito ad alcuni dubbi sulla possibile violazione delle regole italiane ed europee sulla privacy. Ora, al termine dell’istruttoria svolta, l’Autorità ritiene che gli elementi acquisiti finora possano configurare uno o più illeciti da parte di OpenAI rispetto a quanto stabilito dal regolamento europeo. A partire da oggi, lunedì 29 gennaio, la società di Sam Altman avrà a disposizione 30 giorni per comunicare le proprie memorie difensive in merito alle violazioni contestate. Nella definizione del procedimento, il Garante terrà conto dei lavori svolti dalla task force dell’Edpb, il Comitato europeo per la protezione dei dati che riunisce le Autorità nazionali dei singoli Paesi Ue.


Foto di copertina: EPA/Wu Hao


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