Le mani della ‘ndrangheta sulle scommesse online, sequestrati 400 milioni: gli incassi alle cosche in cambio di protezione

I beni confiscati sono riconducibili all’imprenditore Antonio Ricci, ora sotto sorveglianza speciale

I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello Scico di Roma, con il coordinamento della Dda reggine, hanno sequestrato beni per circa 400 milioni di euro all’imprenditore Antonio Ricci, che operava nel settore dei giochi e delle scommesse online. Il nome di Ricci era già emerso nell’operazione «Galassia» contro la ‘Ndrangheta, da cui era emerso un sofisticato e remunerativo sistema criminale dietro la raccolta di scommesse online, con base operativa a Reggio Calabria e ramificazioni all’estero con sedi a Malta, in Romania, Austria e Spagna.


Le società finite nell’inchiesta agivano con un sistema di guadagno a «cascata», dal vertice fino al giocatore finale. Il meccanismo garantiva alla ‘Ndrangheta una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione del marchio e negli esercizi commerciali. I bookmaker avrebbero stretto accordi con le cosche egemoni nei rispettivi territori di riferimento, in modo da consolidare la propria posizione sul territorio calabrese, soprattutto nel reggino. Gli incassi venivano poi trasferiti all’estero, così da sottrarli al fisco italiano. La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro del patrimonio di Ricci, tra compendi societari, trust e disponibilità finanziarie. Tra questi tre società operanti nel settore dei giochi e due trust a Malta. Ricci è stato sottoposto alla Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni e sei mesi, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale.


Leggi anche: