Processo Rinascita Scott, l’accusa chiede condanne per 4.744 anni. Sentenza dopo il 6 novembre

La procura chiede la condanna di 322 imputati. Tra i reati: associazione mafiosa, traffico di droga, detenzione illegale di armi ed esplosivo

All’ultima udienza del processo Rinascita Scott, l’accusa ha rinunciato alla replica poiché ha ritenuto «esaustivo» quanto emerso nel dibattimento iniziato il 13 gennaio 2021. La camera di consiglio è iniziata proprio questa mattina e la sentenza non arriverà prima del 6 novembre come ha annunciato la presidente del Tribunale di Vibo Valentia Brigida Cavasino. La procura nel frattempo ha presentato le sue richieste: 322 condannati su 338 imputati, 13 assoluzioni e tre nullità del decreto che dispone il giudizio. Sono questi i numeri del maxiprocesso più grande della storia italiana dopo quello condotto dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla sbarra c’è la ‘ndrangheta del vibonese guidata dalla cosca Mancuso che nel dicembre 2019 è stata colpita dall’operazione che ha portato agli arresti 334 persone. L’accusa guidata dall’ex procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e rappresentata dai pm Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci, Andrea Mancuso e Andrea Buzzelli ha chiesto condanne per 4.744 anni di reclusione. Trenta anni di carcere sono stati richiesti per 16 imputati. Oltre 400 i capi d’accusa, tra cui: associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, abuso d’ufficio, usura, riciclaggio, ricettazione, detenzione illegale di armi ed esplosivo, traffico di influenze illecite, trasferimento fraudolento di valori e rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Gli imputati più noti sono: l’ex parlamentare di Forza Italia e avvocato Giancarlo Pittelli, accusato di di concorso esterno in associazione mafiosa per una pena di 17 anni; il tenente colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli (8 anni); l’ex militare della Guardia di finanza Michele Marinaro (17 anni), accusato anche lui di concorso esterno, e l’imprenditore Rocco Delfino (12 anni). Per il boss Luigi Mancuso, esponente di spicco dell’omonima cosca, ci sarà un processo separato.


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