Sgarbi condannato per diffamazione contro Raggi: l’attacco in Tv all’ex sindaca gli costa 2mila euro

Il critico d’arte definì la gestione di Roma della giunta M5s come «la Palermo di Ciancimino»

Vittorio Sgarbi è stato condannato a pagare duemila euro per l’accusa di diffamazione contro l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. Il giudice monocratico di Roma ha disposto anche una provvisionale di 20mila euro in favore di Raggi. La vicenda risale al 2018, quando il critico d’arte in una trasmissione televisiva aveva attaccato la giunta capitolina, all’epoca guidata da Raggi, sull’ipotesi di abbattimento di una villa liberty in piazza Caprera, nel quartiere Trieste. Sgarbi definì la gestione della città dell’amministrazione M5s come «la Palermo di Ciancimino». Sgarbi disse in particolare che «l’annunciata distruzione di ville liberty a Roma, denunciata da me e da Italia Nostra per primi, conferma la più inquietante delle prospettive: la Roma di oggi è come la Palermo di Ciancimino e il sindaco di Roma, distratto dalla difesa della città, è oggettivamente complice di questa azione criminale. M5s a Roma oggi è come la Democrazia Cristiana a Palermo degli anni ’70».


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