Roma, a 13 anni guarda manga porno e costringe i cuginetti a riprodurne le scene: i genitori lo denunciano

Il reato ipotizzato è quello di violenza sessuale. L’indagine sarà però archiviata poiché il minore non è imputabile

Un minore di 13 anni è stato denunciato dai suoi genitori e dagli zii per aver costretto i cugini di 7 e 5 anni a riprodurre scene di porno dopo aver consultato 15 siti di manga hentai (produzione giapponese che sfocia nel genere pornografico e che può essere tradotta in italiano come «perversione»). Il reato ipotizzato, scrive la Repubblica, è quello di violenza sessuale. L’indagine sarà però archiviata poiché il minore non è imputabile. La polizia postale ha trovato sul cellulare del 13enne un sito americano che conta 98milioni e 650mila visitatori e all’interno del quale si possono trovare contenuti hard (anche violenti) in cui protagonisti sono i personaggi dei cartoni animati: da Dragon Ball a i Pokémon, fino a Naruto. 


Un fenomeno che parte dal cattivo uso dei cellulari

La denuncia dei genitori romani ha fatto venire a galla un fenomeno che nella Capitale conta altre tre segnalazioni in quattro mesi. «È un fenomeno che, purtroppo, parte dal cattivo uso dei cellulari. La scoperta della sessualità avviene in isolamento e è troppo anticipata. Abbiamo scoperto che pochi genitori utilizzano il parental control e i minorenni scoprono la loro sessualità in modo distorto», spiega al giornale romano un investigatore.  


La versione dei cuginetti

I due cugini di 7 e 5 anni sono stati ascoltati dagli inquirenti: «Mi arrabbiavo – ha detto la bambina – perché non volevo fare quelle cose». Mentre per il più piccolo «era solo divertimento». Una sentenza recente della Cassazione ha vietato i fumetti e i disegni “hentai” che contengono scene di sesso esplicito. 

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