Sfugge al papà e resta intrappolato nella macchinetta dei peluche, l’impresa del bimbo di 3 anni: come l’hanno liberato – Il video

Nel Queensland, in Australia, Ethan ha approfittato di un attimo di distrazione del padre e si è infilato nella claw crane

Immerso in una vasca piena di peluche, circondato da giochi e completamente solo. È il sogno di ogni bambino, ma questa volta si stava trasformando in un incubo per un papà. Ethan il suo sogno lo stava vivendo a occhi aperti in un centro commerciale del Queensland, in Australia. Una passeggiata tra distributori e macchinette del Capalaba Mall, un attimo di distrazione e il bimbo si è arrampicato dallo sportello di una claw crane, le macchine a pesca verticale con il braccio meccanico troppo debole per riuscire a tirare su i premi a ogni tentativo, e per i quali serve tanta tanta fortuna. Quella che, approfittando della svista del padre, ha consentito a Ethan di intrufolarsi nella macchina, sparire per qualche secondo e riapparire subito dopo dentro la teca. Con grande stupore del padre e dei presenti. Ma la situazione è rimasta più sul comico che sul tragico. Il bimbo non era affatto spaventato, anzi si atteggiava a «re della montagna» per il successo della scalata. E non è mai sfuggito all’occhio del genitore, se non per il breve lasso di tempo che gli ha consentito di finire tra i peluche, quindi non è tecnicamente scomparso.


Anche il padre quindi è rimasto sereno, quasi divertito, anche quando ha chiamato la ditta del macchinario per avvisarli del problema e chiedere consigli su come tirare fuori suo figlio. «Mi chiedevano quanti soldi avessi inserito o se le monete si fossero incastrate negli ingranaggi», ha raccontato ai cronisti, «guardate – gli ho risposto – l’unica cosa intrappolata è mio figlio, mi piacerebbe averlo indietro». Ha aggiunto: «Ethan ama le claw crane, ogni volta ci passiamo accanto apre lo sportello. Non avevo nessuna possibilità di fermarlo, è stato incredibile quanto velocemente si è infilato lì dentro». La polizia è arrivata meno di 15 minuti dopo, il bimbo era ancora sereno e il padre rassegnato lo guardava attraverso il vetro. Ethan ha seguito le istruzioni, si è messo nell’angolo più lontano mentre i poliziotti rompevano i vetri per liberarlo. «Quando abbiamo ricevuto la telefonata, ci è venuto un po’ da ridere», ha raccontato uno dei due agenti arrivati sul posto, «siamo entrambi padri, pensando a cosa avrebbero fatto i nostri figli. I bambini sono bambini, mio figlio ha quattro anni e sono sorpreso non abbia ancora fatto qualcosa di simile». La Retail First Group ha fatto sapere che è il primo incidente del genere che si verifica in uno dei loro 21 centri commerciali: «Stiamo discutendo con il fornitore per esaminare quali misure possiamo mettere in atto per evitare che accada in futuro.»


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