Aspettando Sanremo 2024, i pezzi più brutti che hanno vinto il Festival – La gallery

Terzo posto: Giò Di Tonno e Lola Ponce, «Colpo di fulmine», 2008

La retorica del musical de noantri che vince quella che è forse l’edizione musicalmente più povera della storia del Festival. Un brano semplicemente insopportabile nell’inseguire una melodia talmente pulita da scorrere liscia attraverso la nostra memoria senza lasciare traccia. Non è un caso che a distanza di oltre quindici anni su Spotify non abbia ancora toccato quota 800mila ascolti; per un brano che ha vinto Sanremo davvero pochino, ai limiti dell’inesistenza. Quel Festival comunque, come già detto, non offriva granché, ma in gara c’era Il solito sesso di Max Gazzè, Vita tranquilla di Tricarico e A ferro e fuoco di Mario Venuti; tutte canzoni di un altro pianeta.