Ilaria Salis non era una maestra, ma una supplente della scuola secondaria. Ed ecco perché è improbabile che torni a insegnare

La Lega ha espresso particolare preoccupazione di fronte al fatto che la militante antifascista possa tornare sui banchi di scuola, ma è una possibilità remota su più fronti

«È assurdo che questa Ilaria Salis in Italia faccia la maestra. È normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa, e adesso scopro anche in Italia, a picchiare e sputare alla gente?». Sono le parole del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che in questi giorni ha tentato di attaccare su più fronti la 39enne italiana in carcere a Budapest accusata di aver aggredito due neonazisti. Finita al centro delle cronache dopo essere stata incatenata mani e piedi nell’aula di un tribunale ungherese e a seguito della denuncia per le condizioni disumane in cui versa in carcere, Salis è tornata alla ribalta del dibattito politico anche per le perplessità di alcuni esponenti di fronte alla prospettiva che la donna possa ancora insegnare, in particolare in una scuola elementare. Tuttavia, le cose stanno diversamente. Tuttoscuola oggi rivela che Salis in realtà non è mai stata una maestra. Laureatasi in Lettere, ha solo svolto qualche supplenza occasionale, fino allo scorso anno, in alcune scuole secondarie.


Tornerà a scuola? Improbabile per almeno due anni

La Lega può quindi dormire sonni tranquilli. E non solo per questo motivo. Oltre ai limiti imposti dalla vicenda giudiziaria che la coinvolge, anche i meccanismi di assunzione nelle scuole sembrano rendere remota la possibilità che Salis possa tornare a breve sui banchi di scuola. Per poter accedere alle supplenze è necessario che la donna presenti domanda di inserimento nelle graduatorie, le quali sono attese – secondo fonti ministeriali – ad aprile 2024. Data in cui Salis sarà con buona probabilità ancora in carcere o comunque bloccata dalle inchieste giudiziarie. Laddove non dovesse riuscire a presentare domanda, non potrà rientrare nelle liste supplenze dei prossimi due anni scolastici: 2024/2025 e 2025/2026.


Come funzionano le supplenze

Sono diverse le tipologie di supplenze a cui i docenti possono accedere: le provinciali, conosciute come GPS, quelle ad esaurimento più note come GAE, quelle di merito e, infine, quelle di istituto:

  • Graduatorie provinciali – GPS: sono organizzate a cadenza biennale e vengono utilizzate per coprire supplenze annuali fino al 30 agosto o fino al termine delle attività didattiche. La prima fascia si rivolge al personale abilitato, la seconda a quello non abilitato;
  • Graduatorie ad esaurimento – GAE: sono sempre strutturate su base provinciale, ma vi rientrano i docenti provvisti di abilitazione all’insegnamento. Sono aggiornate con cadenza triennale;
  • Graduatorie di merito: vi rientrano i docenti vincitori di concorso pubblico a cattedra;
  • Graduatorie di istituto: redatte dai dirigenti scolastici solitamente per supplenze brevi e per posti che non è stato possibile coprire con il personale incluso nelle graduatorie a esaurimento e provinciali di supplenza.

La graduatoria verrà aggiornata all’incirca in primavera. In concomitanza con la presentazione della domanda per le supplenze GPS, sarà possibile richiedere l’inclusione nelle graduatorie di istituto. Allo stato attuale dei fatti, pertanto, i dibattiti e i timori politici riguardo a un possibile ritorno a scuola da parte di Ilaria Salis sembrano fondarsi su basi inconsistenti.

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