L’angoscia di Ilaria Salis: «Dopo l’udienza mi hanno fatto firmare un foglio in ungherese». L’avvocato: «Intervenga l’Ambasciata»

Il legale della 39enne: «Mi inquieta possano esserci parole per screditare la mia assistita». Nuovo affondo della Lega: «Fu condannata già a luglio»

Dopo l’udienza di lunedì 29 gennaio, quella in cui è stata portata in aula con guinzaglio e catene ai piedi, a Ilaria Salis è stato fatto firmare un verbale scritto in ungherese. A denunciarlo è la stessa 39enne italiana, detenuta in Ungheria da circa un anno con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra. In una lettera inviata all’ambasciatore italiano a Budapest, Manuel Jacoangeli, Salis ha rivelato il dettaglio e chiesto di condividerlo con il suo avvocato Eugenio Losco. Stando a quanto ricostruito, al termine dell’udienza l’ex insegnante milanese è stata portata in una stanza dove due agenti del personale penitenziario le hanno fatto domande sulle condizioni detentive, che lei ha confermato essere molto dure. Dopodiché, le hanno portato un foglio scritto in ungherese, spiegandole che era il verbale delle sue dichiarazioni. Una volta tornata in cella, Salis ha scoperto che la stessa cosa erano avvenuta ad altre donne detenute.


«Ilaria è molto preoccupata»

Da qui, dunque, la decisione di denunciare quanto accaduto in una lettera inviata all’ambasciatore. «È molto, ma molto preoccupata per quello che sta succedendo in carcere», ha commentato Losco. Il legale di Salis ha aggiunto: «Le è stato praticamente ordinato di firmarlo e mi inquieta che su quel foglio ci siano parole per screditare la mia assistita. Ho chiesto l’intervento dell’ambasciata per avere copia di queste dichiarazioni, ma mi chiedo che adempimento era, se era una forma di intimidazione o un tentativo di spaventarla», ha aggiunto. Secondo Losco, potrebbe essere in atto un tentativo per «dimostrare che in realtà le condizioni detentive sono normali e ch enon sta subendo un trattamento disumano».


Nuovo affondo della Lega

Nel frattempo, non si placa la polemica sulle dichiarazioni di Matteo Salvini, che ieri a proposito di Salis aveva commentato: «Vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa, e adesso scopro anche in Italia, a picchiare e sputare alla gente?». Dopo queste parole, Roberto Salis – padre della 39enne – ha deciso di querelare il leader leghista. «Prendiamo atto con curiosità della scelta del padre di Ilaria Salis di querelare Matteo Salvini. La Lega, invece, rinnova l’impegno affinché i diritti della donna detenuta in Ungheria siano tutelati». In una nota pubblicata in giornata, il Carroccio rincara però la dose. Dopo aver esternato «l’auspicio che Ilaria venga assolta rapidamente da tutte le accuse», il partito ha voluto ricordare «la sentenza di condanna confermata in Cassazione il 3 luglio 2023 per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale» a carico di Salis. Anche in questo caso, è l’avvocato Eugenio Losco a rispondere. «Alimentare questo tipo di polemiche – dichiara il legale all’Ansa – non ha alcuna rilevanza rispetto alla vicenda che la vede coinvolta in Ungheria dove sta subendo un trattamento carcerario evidentemente disumano come immortalato dalle immagini che hanno fatto il giro di tutto il mondo».

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