Meloni sul caso Salis: «Le manette? Accade anche in altri stati occidentali, ho chiesto a Orban di garantire un processo giusto e veloce» – Video

«In Ungheria la magistratura è autonoma, impossibile intervenire prima del processo» ha detto la premier

Giorgia Meloni non si sbilancia parlando del caso di Ilaria Salis, la maestra detenuta in Ungheria e accusata di aver partecipato ad alcuni raid contro manifestanti di estrema destra o neonazisti: «Il tema andrà discusso solo quando sapremo come andrà il processo – dice subito – in Ungheria i giudici sono autonomi, non può decidere il governo come debbano pronunciarsi. Come faccio per tutti i detenuti italiani all’estero, ho chiesto di garantire che ai nostri connazionali venga garantito un processo giusto e dico anche veloce, mi ha colpito che il processo per il caso Salis sia stato aperto e subito rinviato a maggio». Detto questo, però, dice Meloni «né io né Orban possiamo entrare nel merito, mi auguro che lei possa dimostrare la sua innocenza dall’appartenenza a questa banda del martello». Sul fatto che Salis sia stata portata in manette al processo, Meloni non si scompone: «Accade anche in stati occidentali che vengano portati in manette, non è una nostra usanza, ma non è l’unico stato occidentale a farlo».


Per il resto, Meloni si è concentrata sul risultato complessivo del vertice, con un accordo «a 27» sui fondi all’Ucraina, inclusa dunque l’Ungheria, e sull’interesse europeo per il vertice Italia – Africa: «C’è grande interesse, tutti ci ringraziano per quello che stiamo facendo. Tornando all’accordo raggiunto, io ho lavorato cercando di non dividere l’Europa in un momento come questo. Non puoi risolvere i problemi parlando con uno o due, dialogare con tutti apertamente fa la differenza».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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