Tutte le accuse dell’Antitrust a Vittorio Sgarbi

Sotto analisi 16 incarichi ufficiali oltre a quello di sottosegretario. Nel mirino convegni, spettacoli teatrali e firmacopie

Sono 60 le pagine con cui l’Antitrust conclude l’istruttoria su Vittorio Sgarbi. «Il sottosegretario alla Cultura, ha esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo, a favore di soggetti pubblici e privati, in violazione legge 20 luglio 2004, n. 215», recita il documento spiegando la violazione della Legge Frattini, che dal 2004 definisce come incompatibili una carica di governo con incarichi privati e dietro compenso. A riportarne i dettagli è il Corriere della Sera. E sempre il critico d’arte, allo stesso quotidiano replica: «Farò ricorso al Tar: ho già incaricato lo studio BonelliErede. Con questo provvedimento, l’Antitrust va contro l’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola”, cioè quello che ho sempre fatto». Prima di essere rimosso dalla premier Giorgia Meloni, spiega Il Corriere, il sottosegretario ha preferito fare un passo indietro. Anche perché oramai era in rotta con il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano. Nel 2002 la stessa dinamica si verificò tra Sgarbi e l’allora responsabile della Cultura Giuliano Urbani, ricorda il quotidiano. Berlusconi dimissionò «Vittorio» da sottosegretario per proteggere il suo governo.


Cosa contesta l’Antitrust

L’Antitrust accusa attività private correlate alla sua professione di storico dell’arte, specializzato anche in quotazioni e commercio di dipinti e statue, mentre era in carica al governo. Di preciso creano conflitto con la carica una lectio magistralis, alcuni spettacoli teatrali, ospitate in tv, «firmacopie» e disponibilità a farsi fotografare in pubblico. La segnalazione partì lo scorso 25 ottobre dal ministro Sangiuliano stesso, per via di una mail che riportava gli illeciti presunti del sottosegretario e della sua compagna Sabrina Colle. Sotto analisi sono finiti i 16 incarichi, oltre a quello di sottosegretario, ricoperti da Sgarbi: assessore al Comune di Viterbo; sindaco di Sutri; prosindaco di Urbino; commissario generale alle Belle arti e ai musei di Codogno; responsabile nazionale per la valorizzazione dei beni culturali, storici e artistici di Anci; Presidente del Mart di Trento e Rovereto; Presidente della Fondazione Gypsoteca e Museo Canova di Possagno; Presidente della Fondazione Ferrara Arte; Presidente del consiglio di amministrazione del Museo dell’Alto Garda; Presidente del Parco della antichissima città di Sutri; membro del Comitato scientifico della Galleria Nazionale di Urbino; idem per il Museo Galileo di Firenze e delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; Direttore artistico della Fondazione Pallavicino di Genova; Direttore artistico della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito; Presidente di Rinascimento Associazione Culturale.


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