Scontro Repubblica-Fatto su Ghali, esce l’intervista «censurata». La domanda rimasta senza risposta sul 7 ottobre

Il rapper aveva concesso un’intervista al giornale diretto da Maurizio Molinari. Ma una mancata risposta sulla strage compiuta da Hamas aveva fermato la pubblicazione

Repubblica risponde alle accuse di «censura» sollevate dal Fatto Quotidiano e pubblica l’intervista a Ghali fatta durante il Festival di Sanremo. Oggi il quotidiano diretto da Marco Travaglio ha pubblicato un’indiscrezione secondo cui la direzione di Repubblica aveva bloccato la pubblicazione di un’intervista fatta al rapper milanese perché si affrontava la questione del conflitto tra Israele e Palestina senza mai condannare esplicitamente la strage del 7 ottobre compiuta da Hamas. Dopo la polemica sollevata dal Fatto, oggi il giornale diretto da Maurizio Molinari ha deciso di pubblicare l’intervista sul proprio sito, anticipata da una premessa: «La direzione di Repubblica precisa che non è stata mai fatta alcuna censura contro il cantante Ghali, gli è stato invece chiesto di rispondere a una domanda sulle polemiche seguite al suo primo intervento a Sanremo in merito al mancato riferimento al 7 ottobre e lui ha scelto di non farlo». Segue l’intervista fatta dal giornalista Carlo Moretti, che dice di essere «ancora in attesa di una risposta sul 7 ottobre» da parte di Ghali.


La ricostruzione del Fatto

Secondo la ricostruzione del Fatto Quotidiano, Ghali avrebbe rilasciato un’intervista al giornalista di Repubblica durante il Festival di Sanremo. L’articolo era stato impaginato nella serata di venerdì 9 febbraio e avrebbe dovuto uscire nell’edizione cartacea il giorno successivo. Poco prima di andare in stampa, la direzione del quotidiano si sarebbe opposta e avrebbe deciso di non pubblicarla. Il motivo? Il messaggio pacifista diffuso da Ghali non conteneva riferimenti alla strage del 7 ottobre compiuta da Hamas, spiega Il Fatto Quotidiano. L’entourage del rapper, contattato dal giornale di Travaglio, ha confermato questa ricostruzione. Non solo: nei giorni successivi a Ghali sarebbe stato chiesto di rispondere a una domanda aggiuntiva sugli attacchi di Hamas. Richiesta rispedita al mittente, che ha fatto saltare definitivamente l’uscita dell’intervista, almeno fino a quanto il caso è diventato di dominio pubblico.


L’intervista «censurata»

Questa ricostruzione dei fatti sembra trovare conferma nella nota pubblicata oggi da Repubblica a corredo dell’intervista. Il giornale di Molinari insiste però sul fatto che «non è stata mai fatta alcuna censura». Nell’intervista pubblicata oggi, Ghali affronta alcuni dei temi per cui è finito al centro delle polemiche, nonostante il dialogo con il giornalista sia avvenuto in realtà nei giorni precedenti a quello «Stop al genocidio» pronunciato sul palco dell’Ariston, con conseguenti polemiche. «Ho iniziato a scrivere Casa Mia molto prima del 7 ottobre, poi alla luce di quanto accaduto alcuni passaggi si sono inevitabilmente caricati di un’attualità, di una forza e autenticità dirompenti, motivo che mi ha spinto ancora di più a portarla al Festival», spiega Ghali nell’intervista. A proposito dei suoi appelli sulla situazione a Gaza, il rapper aggiunge: «Il silenzio, di fronte a certi accadimenti, può essere preso in qualche modo come assenso. Quindi perché non utilizzare la mia voce per dare voce a chi non sempre ne ha, se questo può portare a qualcosa di buono e stimolare la riflessione e il dialogo?».

Foto di copertina: ANSA/Riccardo Antimiani | Ghali sul palco dell’Ariston a Sanremo (9 febbraio 2024)

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