Putin, l’affondo a sorpresa su Usa 2024: «Meglio Biden di Trump: è più prevedibile». E trolla Tucker Carlson dopo l’intervista – Il video

Il leader russo dice che preferirebbe alla guida della Casa Bianca restasse l’attuale presidente: «Ma lavoreremo con chiunque». Cosa c’è dietro la mossa

Tra Joe Biden e Donald Trump chi sceglieresti, se votassi alle presidenziali Usa 2024? C’è chi va in crisi per la domanda o preferisci mantenere eque distanze (Giuseppe Conte), e chi invece di dubbi non ne ha. Ma nel senso opposto a quel che ci si potrebbe aspettare. Almeno a parole. Interrogato sulla questione da un giornalista della tv di Stato russa, Vladimir Putin ha detto che preferirebbe che alla guida degli Usa restasse Joe Biden, piuttosto che tornasse Trump. L’attuale presidente «è più esperto, prevedibile, un politico di vecchia scuola», ha detto sibillino l’autocrate di Mosca, pur precisando che il Cremlino lavorerà con qualsiasi presidente Usa cui il popolo americano darà la sua fiducia». Putin, in guerra «indiretta» con la Casa Bianca da ormai quasi due anni, quando ha lanciato l’invasione dell’Ucraina, si è perfino spinto fino a difendere Biden dalle accuse che gli vengono sempre più apertamente mosse di inaffidabilità per i cenni di demenza senile, rievocando le sensazioni avute nell’ultimo incontro tra i due, nel 2021 in Svizzera: «Anche allora la gente diceva che era incapace, ma io non ho notato niente del genere. Sì, continuava a guardare le sue carte, ma ad essere onesto anche io facevo lo stesso: nulla di strano dunque». E i problemi di equilibrio di Biden, come quella volta in cui battaglia la testa sul tettuccio d’ingresso dell’elicottero? «Ma dai, chi può dire che non gli è mai successo?».


Nella mente dell’ex agente Kgb

Una difesa tanto inattesa e sperticata quanto sospetta, nota la Bbc. Sufficiente mettere in fila le cose: Biden è il presidente Usa che ha attaccato più duramente Putin di tutti quelli che il leader russo abbia mai incrociato nel suo lungo regno. Negli anni gli ha dato del «dittatore» e del «gangster» e lo ha accusato di «brama cronica di terra e di potere». Trump, per converso, non ha mai nascosto il suo debole per gli uomini forti come Putin, lo ha descritto in passato come un «genio» e ha sparso indizi costanti della sua scarsissima voglia di difendere l’Ucraina o qualsiasi altro Paese europeo dalla Russia, sino a svelare lo scorso weekend che anzi, la incoraggerebbe a fare dell’Europa «ciò che diavolo vuole». Avesse detto esplicitamente di preferire Trump, Putin avrebbe probabilmente fatto un regalo macroscopico ai Democratici – oggi in seria difficoltà – che avrebbero gioco facile ad accusare il tycoon di essere, di fatto, il «candidato» di Putin, un cavallo di Troia dei russi – accusa indigeribile pure tra i Repubblicani. Meglio far buon viso a cattivo gioco, e stupire una volta di più il mondo difendendo – con qualche accento implicitamente al veleno – il vecchio Biden. Puro stile Putin. Che parlando alla tv russa s’è preso una volta di più gioco dell’Occidente anche castigando l’intervista fattagli la scorsa settimana da Tucker Carlson, il giornalista ex Fox News vicinissimo a Trump: «sono mancate domande taglienti», ha rimarcato sornione Putin. Difficile, almeno su questo, dargli torto.


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