Alexei Navalny, l’ultima versione di Mosca: «Colpito da sindrome da morte improvvisa». La risposta alla madre: «Il corpo solo dopo le indagini» – Il video

I suoi collaboratori hanno denunciato che il corpo non si trova nell’obitorio indicato dalle autorità russe. La portavoce insiste: «È stato assassinato»

«Sindrome da morte improvvisa». È la nuova versione fornita da Mosca sul decesso di Alexei Navalny, il dissidente russo morto ieri – venerdì, 16 febbraio – nella colonia penale sul Mar Artico dove stava scontando la pena di 19 anni di carcere per «estremismo». Quando l’avvocato e la madre dell’oppositore di Putin, fa sapere Ivan Zhdanov, che dirige la Fondazione anticorruzione di Navalny, su X «sono arrivati alla colonia penale questa mattina, è stato detto loro che la causa della morte di Navalny era la sindrome da morte improvvisa» e che il corpo del dissidente di Mosca «non sarà consegnato alla famiglia fino alla fine delle indagini». I collaboratori del dissidente russo hanno denunciato, in mattinata, che il corpo di Navalny non si trovava nell’obitorio indicato dalle autorità russe. Ovvero a Slakhard, la capitale della regione artica dove si trova Kharp, la città dove era detenuto l’oppositore del leader del Cremlino. Su Telegram lo staff di Navalny ha inoltre spiegato che il suo avvocato è arrivato nella cittadina all’estremo Nord della Russia con la madre del dissidente. Da lì hanno riposto che «il corpo di Alexei non era all’obitorio». Su Instagram, la portavoce Yarmysh ha inoltre ribadito l’accusa contro il Cremlino di aver assassinato Navalny, riportando le parole della madre del dissidente. Stando alla prima versione delle autorità carcerarie russe, Navalny è morto ufficialmente a causa di una embolia dopo una passeggiata nei pressi della prigione nell’Artico russo dov’era stato trasferito poche settimane fa. Ma, ora, sembra ci sia una nuova versione diffusa da Mosca. 


Dove si trova il corpo di Navalny

Nel frattempo, le autorità carcerarie russe stanno conducendo delle «indagini» su Navalny, spiega Yarmish prima di concludere: «Chiediamo che suo corpo venga consegnato immediatamente alla sua famiglia». Fin dall’inizio sono stati sollevati dubbi sulla vera causa della morte di Navalny. Per lo staff del dissidente si è trattato di «assassinio», mentre il giornalista investigativo di Bellingcat Christo Grozev ha dichiarato che l’ipotesi più probabile è che Navalny sia stato avvelenato, come già era accaduto nel 2020, quando riuscì, però, a salvarsi dal Novichok, dopo oltre un mese di come e le cure ricevute a Berlino. Nello specifico, desta sospetto che non ci siano video che mostrano il presunto svenimento dovuto all’embolia.


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