Al Parlamento europeo si sono arrabbiati con Amazon: levati 14 badge ai lobbisti del colosso digitale

La big tech ha rifiutato di partecipare in una commissione sulle condizioni di lavoro nei suoi magazzini. Da qui la scelta di Bruxelles. La reazione: «Delusi dalla decisione, disponibili a un confronto»

Il Parlamento Europeo ha revocato, fino a nuovo ordine, 14 badge che consentivano l’accesso a lungo termine alle sue sedi di altrettanti rappresentanti di Amazon. A informare la stampa è stato Dragos Pislaru, presidente della commissione Empl. Cosa è successo? Il colosso dell’e-commerce ha rifiutato di partecipare alle audizioni in una commissione sulle condizioni di lavoro nei suoi magazzini.


«Siamo molto delusi da questa decisione, perché vogliamo impegnarci in modo costruttivo con i responsabili politici. In qualità di azienda attiva nell’Unione Europea da oltre 25 anni e con più di 150.000 dipendenti a tempo indeterminato, prendiamo molto sul serio il nostro impegno con i decisori politici a Bruxelles e in tutta Europa», spiega in una dichiarazione ufficiale Amazon. «Il nostro impegno continua nonostante questa decisione. Amazon partecipa regolarmente alle attività organizzate dal Parlamento europeo e da altre istituzioni dell’Ue, comprese le audizioni parlamentari, e continua a impegnarsi a partecipare a un dialogo equilibrato e costruttivo sulle questioni che riguardano i cittadini europei. Abbiamo ripetutamente espresso la nostra disponibilità a confrontarci con i membri della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali e in diverse occasioni li abbiamo invitati a visitare le nostre strutture. L’invito è ancora valido e saremmo lieti di avere l’opportunità di mostrare gli investimenti che abbiamo fatto per garantire che i nostri ambienti di lavoro siano moderni, inclusivi e sicuri», conclude il comunicato.

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