Giulio Coniglio riceve i disegni e la lettera dei bimbi bloccati alle Poste di Trieste. L’autrice Costa: «Ottenerli non è stato facile»

«Su una raccomandata non si scherza. Non è accanimento burocratico, la procedura tutela i cittadini», spiega l’ufficio stampa dell’Ufficio del capoluogo del Friuli Venezia Giulia

Anche l’odissea dell’illustratrice Nicoletta Costa, alias Giulio Coniglio, ha un lieto fine. I disegni dei bambini di una scuola calabra sono (finalmente) nelle sue mani. L’autrice di libri e cartoni per l’infanzia è infatti riuscita a ritirare la raccomandata che le era stata inviata dalla loro maestra, bloccata da martedì scorso alle Poste di Trieste, a causa del fatto che il destinatario riportato era Giulio Coniglio, il personaggio di fantasia nato dalla sua matita. «Ottenere il pacco non è stato facile: ho dovuto firmare diversi documenti e fare un disegno di Giulio Coniglio», ha spiegato all’Ansa l’illustratrice. Per il ritiro «ci è voluta inoltre – spiega – una mail della maestra che ha inviato la raccomandata». All’arrivo dei disegni hanno fatto seguito i festeggiamenti con una mascotte di Giulio Coniglio, a cui l’autrice ha dato la carta d’identità. «Amo ricevere le lettere, vorrei che i bambini continuassero a mandarne, sono schiavi del cellulare, dei messaggi. Non si scrive più niente, non resta niente. Ho dei cassetti pieni di lettere che ogni tanto guardo, sono una cosa magica che i bambini devono avere, sono prontissimi a fare questo gioco», ha concluso Costa.


La risposta di Poste Italiane

Per Poste Italiane, interpellati sulla vicenda, «su una raccomandata» non è concesso «scherzare», ha detto l’ufficio stampa. «Una raccomandata è un elemento da trattare con attenzione. Non si trattava assolutamente di un accanimento burocratico, si trattava di rispettare alcune regole che garantiscono tutti i cittadini, quelli che spediscono un plico e quelli che lo ricevono». Per questo motivo, afferma il portavoce dell’Ufficio di Trieste, «è stato doveroso fare le verifiche e c’era un tempo tecnico. Lo abbiamo risolto e a noi interessava risolvere la situazione, il modo c’era ed è stato trovato». Una situazione, quella verificatosi il 28 febbraio scorso, complicata anche dal fatto che «Giulio Coniglio è un nome plausibilissimo e i colleghi meno giovani, magari senza figli, non conoscono queste storie per bambini», ha concluso. 


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