Il sindaco di Sesto San Giovanni: «Le donne islamiche non ritirano gli atti del comune per motivi religiosi»

Roberto Di Stefano: una cultura abusante che viola i diritti elementari

Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano dice che alcuni atti del comune non vengono notificati perché le donne musulmane non aprono la porta di casa ai messi del municipio. Il problema non si verifica quando a consegnare gli atti è una donna. Dalle pagine milanesi del Corriere della Sera Di Stefano dice che anche atti importanti rimangono non notificati perché «i messi comunali non vengono ricevuti dalle donne musulmane a causa delle imposizioni di tipo religioso che impediscono loro di aver contatti con uomini». Secondo Di Stefano, nel centro che conta 80mila abitanti di cui 13 mila stranieri registrati, il problema delle notifiche respinte «per motivi religiosi» ha riguardato 450 pratiche nel 2023. E quando lo ritirano in comune le donne islamiche preferiscono rivolgersi a personale di sesso femminile.


Una cultura abusante

Ma, dice il sindaco, dal momento che «non è possibile forzare le regole dei concorsi pubblici per scegliere messi di un determinato sesso», come ipotizzato dai dirigenti del servizio, il sindaco confida nei finanziamenti del Pnrr «per la digitalizzazione dei servizi ed entrare nella piattaforma nazionale delle notifiche digitali». E parla anche di «una cultura abusante che viola il più elementare dei diritti». Il primo cittadino ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione con manifesti in arabo e italiano. Per ricordare che «a Sesto tutti hanno gli stessi diritti».


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