Via libera del Parlamento Ue all’AI Act: cosa prevede la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale

Il provvedimento è stato approvato a larghissima maggioranza. Esulta il commissario europeo Thierry Breton: «Democrazia 1 – Lobby 0»

Via libera definitivo del Parlamento europeo all’AI Act, la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale. Il provvedimento è stato approvato oggi in seduta plenaria con un amplissima maggioranza: 523 voti a favore, 46 contrari, 49 astenuti. «Democrazia 1 – Lobby 0», esulta sui social il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton. Con il voto di oggi, il Parlamento europeo è riuscito ad approvare prima delle elezioni di giugno uno dei regolamenti più attesi di questa legislatura, che ha reso di fatto l’Unione europea la prima potenza economica al mondo a varare un impianto di norme ad hoc per l’intelligenza artificiale. L’obiettivo del nuovo provvedimento, si legge sul sito del Parlamento europeo, è «proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio». Ora che la legge è stata approvata in via definitiva dal Parlamento, mancano soltanto l’ok del Consiglio e la verifica finale dei giuristi-linguisti. Salvo sorprese, dunque, il testo sarà adottato prima della fine della legislatura.


Cosa prevede il regolamento

La strada tracciata da Bruxelles con il nuovo AI Act segue un approccio molto chiaro: regolamentare il settore dell’intelligenza artificiale senza soffocarne lo sviluppo. Le nuove norme puntano dunque a mettere fuori legge alcune applicazioni dell’AI che minacciano i diritti di cittadini. Qualche esempio: i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili; l’estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle telecamere a circuito chiuso; i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole; i sistemi di credito sociale; le pratiche di polizia predittiva, che consiste nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale da parte delle forze dell’ordine per prevedere luogo, modalità, e autore di un crimine futuro. Con l’AI Act, le forze di polizia potranno fare ricorso ai sistemi di identificazione biometrica solo a determinate condizioni.


Obbligo di trasparenza

L’altra grande novità dell’AI Act riguarda la trasparenza. I sistemi di AI dovranno infatti soddisfare una serie di requisiti minimi stabiliti per legge, mentre ai cittadini viene riconosciuto il diritto di presentare reclami o ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi di intelligenza artificiale. Tutti i sistemi di AI dovranno inoltre rispettare le norme europee sul diritto d’autore nelle fasi di addestramento dei vari modelli. Si tratta di un tema molto dibattito anche negli Stati Uniti, dove di recente il New York Times ha fatto causa a OpenAI e Microsoft, accusando le due aziende di aver usato migliaia di suoi articoli in aperta violazione del diritto d’autore.

La frecciata di Benifei: «Governo italiano assente»

Il relatore del provvedimento approvato oggi a Strasburgo è l’italiano Brando Benifei, capogruppo del Pd al Parlamento europeo. «Dopo due anni intensi di lavoro siamo finalmente riusciti ad approvare la prima legge vincolante al mondo sull’intelligenza artificiale», ha esultato l’eurodeputato dem dopo l’approvazione della legge. Non manca però anche una frecciata all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: «Credo che oggi, oltre che dare risposte sul tema delle risorse, il governo italiano dovrebbe lavorare per l’attuazione del regolamento, perché a mio avviso – ha precisato Benifei – durante il negoziato purtroppo è stato molto assente e a volte anche confuso. Abbiamo visto liti tra i ministri che non hanno giovato al lavoro negoziale del nostro governo in questa sede».

Foto di copertina: EPA/Ronald Wittek | Un dibattito durante la seduta plenaria del Parlamento europeo (Strasburgo, 13 marzo 2024)

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