Corona pubblica la lettera d’addio alla madre di Jordan Jeffrey Baby, il trapper suicida in carcere a Pavia

Jordan Tinti si è tolto la vita in una cella del carcere di Pavia

Fabrizio Corona pubblica su Instagram la lettera d’addio alla madre del trapper Jordan Jeffrey Baby, trovato morto nel carcere di Pavia con una corda al collo. «Se starai leggendo questa lettera è perché dopo l’ennesimo tentativo di riabbracciarti e trascorrere con te tutto il tempo perso in questi anni, che fin dal primo giorno in cui sono entrato dentro le mura dell’inferno, ho avvertito una voglia matta di recuperare». E ancora: «Ho ceduto e ho perso la mia più grande battaglia: quella contro la depressione, che mi affligge da mesi ormai. Non avrei molto da aggiungere, ma allo stesso tempo ho un’infinità di cose. Ma le lacrime che sto versando mentre ti scrivo tutto ciò mi bloccano e limitano a chiederti solo scusa e perdono. Scusa per non essere riuscito a essere il figlio perfetto né tantomeno mai un buon figlio».


La condanna

La lettera si conclude così: «E scusami per tutto il dolore arrecato in questi anni e al dolore che ti arrecherà questo mio gesto disperato. Ma ti chiedo di comprendere allo stesso tempo tutto il dolore percepito, al quale oggi voglio porre fine. Voglio che tu sappia che, anche senza avertelo mai esternato, sei la persona che più ho amato in questa breve ma intensa vita». Jordan Tinti si è suicidato in una cella del carcere di Torre del Gallo a Pavia, dove stava scontando una pena a 4 anni e 4 mesi. Nell’aprile 2023 era stato riconosciuto condannato per rapina aggravata dall’odio razziale ai danni di un operaio di 42 anni originario della Nigeria. L’aggressione era avvenuta in un sottopassaggio della stazione di Carnate (Monza e Brianza). Insieme a lui il trapper romano Traffik, a sua volta condannato a cinque anni e quattro mesi. I due avevano detto all’operaio frasi come «sei nero, ti ammazziamo», girando anche un video della rapina.


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