18 milioni per i giudici, 1 miliardo per Trump (4 volte villa Certosa). Ma quanto vale davvero la residenza a Mar-a-Lago?

Sebbene l’ex presidente si vanti spesso della sua ricchezza, il suo patrimonio netto deriva in gran parte dal valore dei beni immobili. Il resort a Palm Beach è uno di quelli e la procuratrice di New York lo accusa di averne gonfiato il valore

Donald Trump ha una settimana di tempo per versare la cifra di 464 milioni di dollari. Se non riuscirà a garantire sull’intero importo, non potrà fare ricorso nel processo civile in corso a New York in cui lo scorso febbraio era stato condannato per frode finanziaria. E se non si troverà una soluzione entro la fine del mese, il candidato repubblicano alle presidenziali 2024 potrebbe subire la confisca dei beni immobiliari. I legali del Tycoon, o meglio dell’ex Tycoon, hanno chiesto alla Corte un rinvio della scadenza e la riduzione del deposito richiesto a 100 milioni di dollari. Ci sarebbe anche un’altra soluzione: Trump potrebbe rivolgersi a una società di cauzioni che garantisca per lui, ma delle 30 società specializzate sentite dai broker finanziari nessuna è disposta a coprire la fideiussione. Tutte chiedono liquidità, raramente accettano come garanzia i beni immobiliari. E sul cash l’ex presidente ha un po’ di evidenti problemi. I processi, soprattutto quelli civili, avrebbero inferto un duro colpo alle sue casse. La scorsa settimana ha finalizzato la garanzia da 91,6 milioni di dollari nella causa per diffamazione persa contro la scrittrice E. Jean Carroll impegnando con il colosso delle assicurazioni Chubb un conto di investimento presso Charles Schwab. Pure il pool di legali alla corte dell’ex presidente Usa, chiamati a risolvere le beghe civili e penali, ha alleggerito il suo patrimonio. E sebbene Trump si vanti spesso della sua ricchezza, il suo patrimonio netto deriva in gran parte dal valore dei beni immobili.


Il pasticcio Mar-a-Lago

A febbraio di quest’anno Trump è stato condannato al pagamento di 355 milioni di guadagni illeciti nel processo civile per aver gonfiato gli asset della holding di famiglia – oltre 3,6 miliardi l’anno per 10 anni – allo scopo di ottenere condizioni più vantaggiose da banche e assicurazioni. È stato inoltre bandito  per tre anni dalla guida di qualsiasi attività imprenditoriale nello Stato, uno in più dei due figli co-imputati Donald Jr. ed Eric, che dovranno saldare una sanzione di 4 milioni di dollari ciascuno. L’ex presidente Usa ha fatto appello contro la decisione del giudice Arthur Ergoron e ora ha tempo fino al 25 marzo per depositare gli oltre 450 milioni di dollari altrimenti la procuratrice di Manhattan Letitia James potrà ordinare il sequestro dei suoi beni.


Nella sopravvalutazione delle proprietà immobiliari per modificare i rendiconti finanziari rientra anche la villa di Mar-a-Lago. La procuratrice ha accusato la Trump Organization di aver gonfiato il valore dell’immobile, valutandolo come una residenza privata invece che come un club (per clienti facoltosi), nonostante per i giudici ci siano restrizioni sul suo utilizzo come abitazione. Nei documenti difensivi viene precisato come la Corte suprema abbia stabilito il valore del resort a Palm Beach «tra i 18 e i 27,6 milioni di dollari», accusando Trump di «una sopravvalutazione di almeno il 2.300 per cento rispetto a quella del perito» della contea di Mar-a-Lago. Per i legali dell’ex presidente «l’ufficio di Palm Beach County “Appraiser” ha confermato che la valutazione dello specialista «non riflette, però, il valore di mercato». Ma sul valore della proprietà, divenuta negli anni l’abitazione principale di Trump, sembra non esserci mai stata una precisa e definitiva valutazione.

Trump la acquistò nel 1985 per circa 10 milioni di dollari

In più occasioni, lo stesso Tycoon ha sottolineato come il resort varrebbe circa 1 miliardo di dollari. Cifra – se vogliamo – di 4 volte superiore a Villa Certosa, il buen retiro di Silvio Berlusconi il cui valore economico è stato contestato da molti. Oltreoceano, invece, stando a quanto riporta Ap, gli stessi agenti immobiliari di Palm Beach, specializzati in proprietà di fascia alta, sono concordi nel ritenere che l’analisi finanziaria presa in esame dalla Corte non rispecchi il valore della residenza. “L’isola felice” di Trump si estende su un terreno di oltre 6mila metri quadrati, oltre 120 stanze, nelle quali per i giudici avrebbe archiviato i documenti classificati come top secret, una spiaggia privata, sale da ballo, campi da golf, piscine, rifugi anti-bomba. Fu costruita nel 1927 dall’ereditiera dei cereali Marjorie Merriweather Post, che alla sua morte la offrì al governo federale come dimora invernale per i presidenti degli Stati Uniti (Richard Nixon, Gerald Ford e Jimmy Carter non la utilizzarono). Nel 1981 il governo la cedette alla Fondazione dell’ex proprietaria e quattro anni dopo venne acquistata da Trump per circa 10 milioni di dollari. Su quest’ultimo punto i legali dell’ex presidente hanno fatto leva per attaccare la decisione della Corte, ovvero l’importanza storica di Mar-a-Lago: «La Corte Suprema non ha nemmeno considerato che si tratta di una proprietà a sé stante per la sua storia, la sua architettura, le sue finiture, le sue caratteristiche, nonché per la posizione privilegiata e unica a Palm Beach».

Da residenza a club privato (e viceversa)

Negli anni ’90, l’imprenditore – impossibilitato a far fronte agli alti costi di manutenzione – propose ai funzionari di Palm Beach di suddividere la proprietà per costruirne palazzi. Piano edilizio rifiutato, fino al 1993 quando gli accordarono il progetto di trasformazione della villa in un club privato, dandogli un flusso di cassa da utilizzare per la manutenzione. Per la contea di Mar-a-Lago il valore fiscale del resort è stato stabilito in base al suo reddito netto annuale come club (500 membri, 500mila dollari di quota di iscrizione) e non in relazione al suo valore come abitazione. «I club privati vengono venduti o costruiti così raramente, rendendo impossibile definire le loro aliquote fiscali confrontandole con proprietà simili», ha fatto sapere un portavoce dell’ufficio fiscale. Sta di fatto che la cifra stimata da Trump, secondo la procuratrice generale non terrebbe conto delle restrizioni sugli atti relativi all’utilizzo della stessa esclusivamente come club e non come casa privata. Per i legali dell’ex presidente, si legge nelle carte, non esistono invece «divieti all’utilizzo e alla valutazione di Mar-A-Lago come residenza privata e neppure il fatto che il suo utilizzo come club ne accresce il valore».

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