16 milioni di italiani hanno subito un danno alle auto in sosta. Le officine: «Pronti ad abbassare i costi delle riparazioni»

A rivelarlo è il portale Facile.it, che ha commissionato un’indagine agli istituti mUp Research e Norstat

Lasciare la propria auto in strada è sempre più costoso. Sono 16 milioni gli automobilisti d’Italia che hanno ritrovato la vettura danneggiata dopo un urto o un atto di vandalismo. E un terzo di loro ha dovuto pagare di tasca propria a causa delle assicurazioni troppo onerose o per la fuga del colpevole. Mentre quasi 1 italiano su 2 (42,9 per cento) ha deciso di lasciare l’auto danneggiata senza ripararla, percentuale che raggiunge il 53,5 tra i 45-54enni. Il fenomeno genera danni agli automobilisti per 13 miliardi di euro, il 7 per cento di quanto in Italia si versa per l’assicurazione. A rivelarlo è il portale Facile.it, che ha commissionato un’indagine agli istituti mUp Research e Norstat. Nel 70 per cento dei casi – si legge nell’analisi – si è trattato dell’urto da parte di un altro veicolo; mentre in oltre 1 caso su 4 (26,7 per cento) il danno è derivato da un atto vandalico; nel 12,4% da un tentativo di furto del veicolo o di oggetti contenuti in esso. La situazione sta spingendo i carrozzieri a garantire sconti, spiega al Messaggero il presidente di Fercarrozzieri. «Quando si tratta di danni alle auto che possono mettere a rischio la sicurezza dei conducenti, faremo uno sforzo per ridurre i prezzi», afferma Daniele Galli. 


Differenze territoriali

Ciò che cambia tra regioni settentrionali e meridionali è l’entità media del danno, che ha sfiorato i 730 euro. Emergono, però, delle differenze territoriali: al Sud e nelle Isole – precisa il report – il valore è stato inferiore e pari a circa 564 euro,  nel Nord-Ovest ha raggiunto gli 830 euro e gli 874 euro nel Nord Est. Costo della vita, anzianità dei veicoli e presenza di carrozzerie più piccole (meno speso, pochi dipendenti) sono alla base di queste differenze. 


3 milioni di italiani hanno causato danni

Gli italiani oltre ad aver subito danni alle proprie auto, hanno causato – a loro volta – problemi agli altri automobilisti. Sono 3 milioni, infatti, le persone che hanno ammesso di aver urtato un’altra vettura in sosta. Il 70,2 per cento ha atteso il proprietario o lasciato un biglietto dopo aver danneggiato la vettura parcheggiata in strada. Mentre il 22,1 per cento (767mila automobilisti) sono andati via senza lasciare alcun riferimento. La metà degli automobilisti, si legge ancora nell’indagine, ha ammesso di non avere una polizza che lo tuteli da quel tipo specifico di danno: una kasko completa, la copertura contro atti vandalici o quella furto e incendio. Assicurazioni, queste, che fanno spendere – stando ai dati dell’Ania – fino a 500 euro in più agli automobilisti. 

«Pronti ad abbassare i costi su specchietti, ruote e luci»

La situazione insostenibile sta spingendo i carrozzieri ad abbassare i costi per le riparazioni. Lo spiega al Messaggero Davide Galli, presidente Federcarrozzieri, che chiederà «alle officine di comportarsi in maniera diversa, quando si tratta di danni alle auto che possono mettere a rischio la sicurezza dei conducenti. Lo sforzo per noi è enorme visto l’aumento dei prezzi dei ricambi, ma possiamo ragionare su uno sconto», afferma. Si tratta di uno sconto, stando alle parole di Galli, del 10 per cento, rinunciando a una parte della manodopera. «Va agevolato – continua il presidente – l’automobilista quando il sinistro ha finito per deteriorare o rompere parti meccaniche dell’assetto, specchietti revisori, radar di controllo nei paraurti anteriori, cristalli o parabrezza, tutti elementi decisivi perché queste vetture passino la revisione». La manodopera è salita del 10 per cento nell’ultimo triennio, assorbendo i rincari dell’energia. Discorso diverso per i ricambi che «rispetto al 2020 sono schizzati su anche del 50 per cento», dice. Gli automobilisti che si presentano in officina con l’auto ammaccata, precisa Galli, «hanno problematiche meccaniche e non estetiche». Mentre chi ha la vettura graffiata o una rientranza sulla portiera «ci chiede un preventivo, ma quasi sempre non va avanti con la riparazione», conclude.

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