Dal metodo Montessori alle medie a multe salate per le aggressioni ai docenti: ecco le modifiche alla riforma del voto in condotta

La Commissione Cultura del Senato ha approvato la riforma introducendo una serie di modifiche. Ora il provvedimento sarà sottoposto al voto dell’aula del Senato

La Commissione Cultura del Senato ha approvato la riforma del voto in condotta, particolarmente voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, e stralciata dal disegno di legge della riforma degli istituti tecnici e professionali. Tuttavia, ha introdotto una serie di modifiche al testo. Ora, il provvedimento sarà sottoposto al voto dell’aula di Palazzo Madama. Ci si attende quindi che nei prossimi giorni ottenga l’approvazione del Senato, per poi passare alla Camera dei deputati. L’obiettivo principale della norma, ribadito più volte da Valditara, è quello di «ripristinare la cultura del rispetto». E la Commissione Cultura ha voluto rafforzare questo aspetto inserendo un articolo specifico sulle aggressioni degli studenti ai danni del personale scolastico. Il testo prevede una multa da 500 a 10.000 euro per chi si rende protagonista di comportamenti del genere. Sebbene le novità riguardanti la bocciatura in caso di insufficienza nel voto di condotta siano rimaste sostanzialmente invariate, sono stati apportati alcuni cambiamenti significativi riguardanti i voti nella scuola primaria, oggetto di acceso scontro negli ultimi mesi. Inoltre, sono stati introdotti cambiamenti sulla regolamentazione del metodo Montessori e l’importanza di attività di cittadinanza attiva e solidale.


Le modifiche al disegno di legge

Voto alla scuola primaria

La rinnovata proposta di legge sulla riforma della scuola introduce importanti modifiche nel sistema di valutazione degli studenti, soprattutto per la scuola primaria. Il testo ha, infatti, confermato l’emendamento per abrogare la norma sui giudizi descrittivi (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione) – attualmente in uso – per ritornare ai classici giudizi sintetici (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, distinto e ottimo). Tuttavia, probabilmente complice il dibattito politico che si acceso attorno al tema, vi sarà anche una descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti per ciascuna delle discipline di studio. Le modalità e i dettagli operativi, si legge nel disegno di legge, saranno poi definite con un’ordinanza del Ministro dell’istruzione.


Voto in condotta

Quanto alle novità proposte sul voto in condotta, la Commissione Cultura appare allineata con il disegno di legge iniziale. Agli studenti delle scuole medie e superiori sarò richiesto un voto di condotta di almeno sei decimi per essere promossi o ammessi all’esame di Stato. Se il voto è inferiore a sei, automaticamente ci sarà una bocciatura o l’esclusione dall’esame. La Commissione, però, suggerisce che, in fase di valutazione periodica, lo studente si impegni nella stesura di un testo critico per comprendere le ragioni del suo voto basso. Nel caso in cui un ragazzo riceva un voto pari a sei, il Consiglio di classe, durante lo scrutinio finale, dovrà sospendere la decisione sulla promozione e assegnare un compito allo studente: scrivere un elaborato critico di cittadinanza attiva, da discutere durante l’esame di Stato. Se lo studente non dovesse presentare l’elaborato o se il voto ottenuto non fosse sufficiente, si procederà con la bocciatura.

Metodo Montessori anche alle medie

Del tutto inedito, invece, quanto aggiunto nell’articolo due sul metodo Montessori. Attualmente è una metodologia di insegnamento utilizzata solo in via sperimentale, ma la Commissione prevede di integrarlo a regime ordinamentale e precisa l’inclusione in esso delle scuole paritarie a gestione pubblica e privata vengano. La dicitura in vigore attualmente è, invece, «enti pubblici e privati». Una precisazione che, d’altronde, riflette la direzione tracciata da Valditara di equiparare sempre di più scuole paritarie e statali. Secondo il disegno di legge, dal 2025 il metodo Montessori potrebbe essere esteso anche alle scuole medie, alle quali il Ministero dell’Istruzione dovrà fornire delle linee guida. Tuttavia, vengono messe delle condizioni ben precise: l’attivazione delle classi montessoriane alle medie sarà possibile solo se vi è un tempo pieno, una mensa, laboratori e ambienti didattici conformi al metodo montessoriano, e docenti specializzati in differenziazione didattica nel metodo Montessori. Il tutto, però, «non deve comportare oneri nuovi per la finanza pubblica né esuberi del personale docente in una o più classi di concorso».

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