L’insegnante malata di tumore e licenziata dallo Stato: «Senza Tfr e pensione, i soldi sono finiti»

Anna Vitiello ha un tumore al seno. Ed è stata cacciata dall’istituto Primo Levi di Torino

Anna Vitiello ha 55 anni ed era arrivata in Piemonte dieci anni fa con le tre figlie per fare l’insegnante di educazione fisica alle scuole superiori. Oggi è ricoverata in un hospice a Carignano: ha un tumore allo stadio avanzato. Si era ammalata una prima volta nel 2007, ma poi il male era regredito. Nell’ottobre 2023 è stata a una visita collegiale per certificare il suo stato di salute. Ed è stata licenziata. Non ha ricevuto nemmeno la tredicesima e la buonuscita dall’Istituto Superiore Primo Levi di Torino. «Il ministero dell’Economia e delle Finanze dice che la scuola non prepara un documento. L’istituto dice che il Mef non spiega come va preparato. Il risultato è che sono dal mese di ottobre senza stipendio e senza pensione perché ci sono ritardi con l’Inps», dice all’edizione torinese del Corriere della Sera.


La visita collegiale

La docente è originaria di Torre del Greco. È malata oncologica dal 2007, la diagnosi era di tumore al seno. Ha insegnato a Oulx, a Osasco e a Moncalieri. Poi è entrata di ruolo al Primo Levi. È stata in cura al Day Hospital de Le Molinette. «A dicembre 2022 la malattia non mi ha permesso più di stare in servizio. Successivamente ho chiesto la visita collegiale. Per chiedere l’inabilità al lavoro», racconta. Ma il 31 agosto scade il contratto al Bosso Monti e rientra al Primo Levi. Dopo dieci giorni parte il licenziamento. «Era il 18 ottobre 2023», ricorda oggi. E contesta il provvedimento: «A mio avviso l’inabilità non è giusta causa di licenziamento. Inoltre i malati oncologici sono ben tutelati sulla questione. Alla fine mi licenziano in un periodo in cui ero ancora in malattia». Ora, dice, non sa più come andare avanti: «Quei pochi soldi che avevo sono finiti».


Il Tfr e la pensione

Il trattamento di fine rapporto arriverà a ottobre. Per la pensione, dice, tutto tace. Intanto è nel suo letto all’Hospice della Faro. Nell’alloggio dove viveva a Nichelino ci sono le bollette da pagare e l’affitto da saldare. «Non vorrei lasciare questa eredità di problemi alle mie figlie, non credo di avere molto tempo a disposizione», spiega la docente. Mentre la pratica per la pensione all’Inps «sembra che sia all’ufficio “controllo e pagamento”, risulta in lavorazione. Ho fatto tanti solleciti, anche tramite il Caf, ho chiamato il call center. Intanto aspetto e passano i giorni».

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