I pezzi di vetro nelle mense scolastiche di Milano: «Mia figlia si è accorta in tempo, ma se li avesse ingoiati?»

Il racconto di una madre: «Servono più controlli, non si può andare al risparmio»

Un anno fa, un panino con un bullone. Lo scorso febbraio, un pane con dentro pezzi di plastica. Qualche settimana fa, una zuppa condita con un coleottero. Si stanno moltiplicando a vista d’occhio i ritrovamenti anomali nelle mense scolastiche di alcune scuole milanesi. Sulla scia delle polemiche nate negli scorsi mesi, la procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di «commercio di sostanze alimentari nocive», in cui risulta indagato il rappresentante legale di Centro Cucina Quaranta, uno dei fornitori di Milano Ristorazione, la società che distribuisce ogni giorno oltre 80mila pasti nelle strutture comunali. In attesa che i magistrati facciano luce su ciò che è accaduto e verifichino eventuali irregolarità, i genitori sono sul piede di guerra.


La petizione

Nelle scorse settimane è nata infatti una petizione online che ha già raccolto oltre 3mila firme e chiede a gran voce di «cambiare il fornitore del servizio mensa nelle scuole». «La mia bambina ha trovato dei pezzi di vetro nel panino distribuito alla mensa scolastica. A mia figlia è andata bene, ma se avesse ingoiato quei frammenti taglienti? Non riesco a smettere di pensarci». A parlare è Nathali S., la madre della bambina che lo scorso 4 marzo stava per mangiare un panino imbottito di «corpi estranei» non commestibili. In un’intervista sull’edizione milanese de Il Giorno, la donna racconta: «Avendo sentito quanto era appena capitato in un’altra scuola mi ero raccomandata con lei di controllare ogni piatto prima di mettere in bocca qualcosa. Quindi la bambina non ha addentato subito quel panino, ma lo ha spezzettato per verificare che dentro non ci fosse nulla di strano».


La segnalazione

Ed è proprio in questo modo, spiega Nathali S., che sua figlia si è accorta dei pezzi di vetro e ha segnalato l’episodio ai suoi insegnanti. «Hanno ritirato il panino e chiamato la dirigente scolastica. È partita la procedura di segnalazione dalla scuola a Milano Ristorazione», precisa la donna. Non si tratta dell’unico episodio di questo genere che si è verificato nelle scuole del capoluogo lombardo negli ultimi mesi. Una situazione che preoccupa sempre più genitori, al punto che Nathali S. lancia un appello al Comune: «Chiedo più controlli e che non si vada al risparmio quando c’è in gioco la salute dei nostri bambini».

Foto di copertina: Il Giorno

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