Gabriel Garko: «Io mai discriminato per il coming out, i ruoli per gay e per etero al cinema non esistono»

L’attore: mi sono allontanato dalla tv perché avevo bisogno dei miei tempi liberi

Gabriel Garko torna in tv dal 29 marzo su Canale 5 in una fiction chiamata Se potessi dirti addio. Mancava dalle scene dal 2017: «Ho accettato questo progetto perché era quello giusto per tornare a recitare. Negli ultimi anni mi sono allontanato non per ritirarmi definitivamente dalle scene, ma perché avevo bisogno di staccare. La notorietà a volte è soffocante, sentivo la necessità di un polmone nuovo, di respirare aria diversa», dice oggi al Corriere della Sera. Spiegando che l’allontanamento dalla tv non è dovuto al suo coming out: «No, nel modo più assoluto, perché se così fosse ci sarebbe un problema serio. Non mi sono mai accorto di discriminazioni e nessun accenno a battute infelici. Avevo solo bisogno di avere i miei tempi liberi».


I ruoli per etero e i ruoli per gay

E ancora: «Quanto poi a certe affermazioni di chi ritiene che i ruoli da eterosessuali devono essere fatti da attori etero e quelli da gay devono essere affidati ai gay, mi viene da ribattere: gli attori non devono recitare sé stessi, ma entrare nella pelle di un personaggio diverso da loro». E dice che c’è un parallelo tra il suo ruolo nella fiction e la sua vita: «Nella mia storia personale la parola inquietante è eccessiva. Diciamo che c’è un qualche nesso tra Marcello e Gabriel, soprattutto il voler ricordare il passato». Per farsi del male? «Al contrario, per usarlo come bagaglio di esperienza, per non commettere gli stessi errori. Quando ci accade qualcosa di sgradevole, in quel momento diciamo: ma che cavolo, doveva capitare proprio a me? Poi ti accorgi che da un fatto negativo può nascerne uno positivo».


L’incidente del 2016

Per esempio «quando nel 2016 mi trovai nello scoppio della villa, vicino a Sanremo: un incidente che mi ha cambiato la vita, finii sotto le macerie, ho sentito la morte vicina… ma proprio da quell’episodio, da cui sono uscito miracolosamente salvo, ho deciso di godermi la vita, di affrontare le cose in positivo… ho rimesso i cocci a posto». Parla poi dei suoi due maestri, Ronconi e Zeffirelli: «Mi hanno insegnato tanto, anche due grandi urlatori: se c’era qualcosa che non andava, era difficile frenarne l’ira! E voglio tornare in palcoscenico! Ho scritto una commedia, si intitola Naked , cioè “nudo”, spero di portarla in scena a breve». Infine, dice, nella sua carriera «l’unico errore che ho commesso, e continuerò a fare, è che mi fido delle persone, non per ingenuità, ma perché mi piace avere fiducia negli altri. Purtroppo, mi sono reso conto che certi esseri umani sono più animali di quanto gli animali invece sanno essere umani».

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