La versione di Valditara sul post accusato di essere «sgrammaticato»: tutta colpa di una telefonata

Il ministro parte al contrattacco dopo le polemiche. E accusa chi lo critica per la forma del suo tweet di non rispondere nel merito al tema delle quote di stranieri nelle classi

Tutta colpa di una telefonata, evidentemente frettolosa, se sull’account X del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è apparso un post contestato per la sua forma linguista controversa. Dopo le polemiche è lo stesso ministro a dare la sua versione su come siano andate le cose, tirando in ballo un suo collaboratore che non avrebbe quindi fatto altro che ripotare esattamente le sue parole: «Quando si detta un tweet al telefono non si compie un’operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto». Su quel testo così tanto criticato e da diverse parti bollato come sbagliato quantomeno nella forma, anche il linguista Massimo Arcangeli aveva di fatto assolto il ministro, che poteva comunque usare una forma «migliorabile».


Nella sua replica, Valditara contrattacca accusando chi lo critica di guardare al dito anziché alla luna. E tiene il punto sulla necessità di assicurare nelle classi una maggioranza di studenti italiani, come già aveva proposto il leader della Lega Matteo Salvini. «Faccio notare ai tanti critici dall’indignazione facile, che in queste ore si stanno scatenano nella caccia all’errore, che così facendo ignorano la questione da me posta, evidentemente perché non hanno risposte. Ed invece dalla soluzione del problema della vera integrazione degli stranieri dipende il futuro della nostra comunità nazionale. La scuola italiana che vogliamo è aperta a tutti, ma è profondamente ancorata al suo sistema valoriale. Non c’è futuro per una comunità che non abbia identità. Il punto vero è questo».


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