Nuovi guai per Vannacci: «Nel suo libro racconta episodi dell’esercito che dovevano restare segreti»

Il generale rischia un altro procedimento

Il generale Roberto Vannacci nel suo nuovo libro Il coraggio vince racconta tanti dettagli sulle missioni che ha svolto. Ma lo ha fatto senza prima chiedere la necessaria autorizzazione all’esercito. Per questo rischia una nuova indagine della procura militare. La Repubblica fa sapere oggi che nella sua autobiografia Vannacci racconta le missioni a Mogadiscio, nell’ex Jugoslavia, a Baghdad, a Mosca. Parla anche di soldati legati, incappucciati, la cui faccia viene immersa nell’acqua. Un racconto di simulazione di guerra con protagonisti militari 20enni che potrebbe rivelarsi non così gradevole per l’esercito.


Secondo le regole ciò che si fa in servizio non si può raccontare a chiunque. A meno di non chiedere autorizzazioni specifiche ai superiori. Cosa che nel caso di Vannacci non sarebbe accaduta. Vannacci è in predicato di candidarsi al parlamento europeo con la Lega. Se verrà eletto andrà in aspettativa ma i procedimenti militari nei suoi confronti andrebbero comunque avanti. Lo scorso febbraio ha ricevuto una sospensione di 11 mesi. Perché il suo primo libro ha «compromesso il prestigio e la reputazione dell’amministrazione di appartenenza».


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