Stretta del governo sul Superbonus, verso una nuova ondata di esodati: quali saranno le conseguenze

Così la mossa salva conti pubblici rischia di danneggiare cittadini, famiglie e imprese

Si attende una nuova ondata con migliaia di esodati del Superbonus dopo l’entrata in vigore, da oggi, del decreto 39/2024, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Si prevede che migliaia di cantieri non partiranno nonostante la presentazione delle Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata). Ci saranno cantieri in cui i lavori sono già iniziati, ma perderanno la possibilità di cedere il credito fiscale perché non hanno ancora sostenuto spese documentate. Il decreto ha, infatti, un doppio impatto immediato: da un lato, elimina le possibilità di cessione per diverse situazioni che erano state salvaguardate in precedenza, come il Terzo settore e le cooperative di abitazione. Dall’altro lato, il decreto rende nulle le Cilas presentate entro il 16 febbraio 2023, facendo perdere loro il diritto alla cessione del credito. Pertanto, come spiega Il Sole 24 Ore, nonostante si tratti di una misura che mira a garantire la solidità dei conti pubblici, rischia di danneggiare cittadini, famiglie e imprese coinvolte nei lavori.


Le conseguenze

Senza la possibilità di cedere il credito, i committenti potrebbero trovarsi nell’impossibilità di finanziare i lavori autonomamente, rischiando così di generare numerosi contenziosi legali. Le possibili conseguenze di questa situazione si manifestano su più fronti: coloro che erano precedentemente considerati eccezioni al Superbonus ora si trovano senza cessione del credito, i condomini che avevano depositato le Cilas entro il 16 febbraio 2023 non potranno più contare sulla cessione e sullo sconto in fattura, e chi ha già avviato i lavori ma non ha ancora pagato alcuna fattura rischia di perdere la possibilità di cedere il credito. Di fatto, i cantieri potrebbero essere bloccati nonostante l’esistenza di contratti già firmati. Inoltre, la decisione ha scatenato anche la protesta dell’Emilia-Romagna e del Molise, che si sentono escluse dalla salvaguardia delle aree terremotate. Tuttavia, ieri il governo ha annunciato che i comuni dell’area del cratere sismico del Centro Italia non saranno soggetti alla stretta sul Superbonus.


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