Superbonus, passo indietro del governo: niente stretta sulla cessione del credito per i comuni del sisma

Corretto il decreto-legge approvato martedì dal Consiglio dei ministri. Esulta Francesco Acquaroli, presidente delle Marche

I comuni dell’area del cratere sismico del Centro Italia saranno risparmiati dalla stretta sul Superbonus annunciata dal governo. Nel Consiglio dei ministri di martedì 26 marzo, l’esecutivo di Giorgia Meloni ha approvato un decreto-legge che introduce nuove limitazioni sul bonus edilizio. L’obiettivo, ha fatto sapere il governo, è limitare i costi della misura, che già pesano per oltre 100 miliardi di euro sui conti pubblici e secondo le ultime stime potrebbero essere anche più alti del previsto. La stretta approvata dal governo è per certi versi inaspettata, se si considera che il provvedimento non era nemmeno tra i punti all’ordine del giorno per il Cdm.


L’evoluzione del Superbonus

Il decreto-legge presentato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti elimina la possibilità di ricorrere agli sconti in fattura e alla cessione del credito, così come di fare correzioni ai piani dei lavori, fino al 15 ottobre 2024. La versione originale del Superbonus, approvata nel 2020 durante il Conte I, prevedeva un rimborso del 110 per cento delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione degli edifici. Per chi ha fatto domanda nel 2023, il rimborso è sceso al 90%. Dal 2024, è passato poi al 70%. Per ottenere questi rimborsi esistevano sostanzialmente tre modi. Il primo era la possibilità per i proprietari delle case di pagare i lavori di tasca propria ed essere rimborsati poi dallo Stato negli anni successivi. Gli altri due metodi prevedevano invece la cessione del credito all’azienda che svolgeva i lavori di riqualificazione oppure a un soggetto terzo (banche o altre imprese). Quando il governo Meloni ha rimesso mano al meccanismo di funzionamento del Superbonus, queste ultime due opzioni sono state cancellate, seppur con qualche eccezione, per esempio a chi già aveva chiesto lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta anche se i lavori non erano stati completati entro la fine del 2023.


La nuova stretta e le deroghe per i comuni del sisma

Il decreto-legge approvato nei giorni scorsi ha eliminato queste possibilità, introducendo di fatto una stretta ancora più severa della precedente. La versione del provvedimento firmata da Giorgetti ha raccolto però non pochi malumori, costringendo la maggioranza a fare un piccolo passo indietro. Ieri, Lucia Albano, sottosegretaria all’Economia, ha presentato una nuova versione del decreto che esclude i Comuni dell’area del cratere sismico dell’Italia centrale. Una deroga chiesta non solo dalle opposizioni, ma anche da alcuni esponenti degli stessi partiti al governo. A partire dal presidente delle Marche Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia): «Ringrazio il ministro Giorgetti e tutto il governo. Il decreto consentirà ai proprietari degli immobili lesionati o distrutti dal sisma di continuare a sommare il contributo sisma alle agevolazioni offerte dal 110%».

Foto di copertina: ANSA/Angelo Carconi | Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in aula alla Camera del Deputati

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