Lo sciopero nazionale dei supermercati alla vigilia di Pasqua

L’intera giornata di astensione dal lavoro per oggi, 30 marzo

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato per oggi, sabato 30 marzo, una giornata di sciopero nei supermercati. L’astensione dal lavoro viene proclamata dopo al rottura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale della Distribuzione moderna organizzata. Che è scaduto dal 2019 ed è atteso da 240 mila lavoratori di Federdistribuzione. I sindacati hanno così proclamato uno sciopero nazionale che sarà attuato «mediante l’astensione dal lavoro per l’intero turno». Federdistribuzione parla invece di rottura unilaterale della trattativa sul rinnovo del contratto da parte delle organizzazioni sindacali e giudica «immotivata e irresponsabile la proclamazione di una giornata di sciopero».


L’aumento

Le imprese aderenti all’associazione hanno comunque «deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale». Da stamattina a Torino irca 200 lavoratori e lavoratrici della grande distribuzione – Carrefour, Ikea, Rinascente, Zara, Esselunga, Ovs, Lidl, Unes – partecipano al presidio in corso fino alle 12 davanti al Carrefour di corso Monte Cucco. Secondo i sindacati l’adesione allo sciopero sta avendo punte dell’80-85%. Due punti vendita Lidl in provincia di Torino non hanno aperto.


Il presidio a Torino

«I direttori e i capireparto lavorano al posto dei dipendenti in sciopero, nel pomeriggio i disagi potrebbero essere maggiori visto che è sabato ed è vigilia di Pasqua. E’ possibile che vengano contingentate le entrate dei clienti», spiegano i sindacati. La protesta interessa 8 mila in Piemonte. La distribuzione cooperativa ha firmato l’accordo ieri. «Il contratto è scaduto da quattro anni e mezzo. Non è dignitoso che i lavoratori e le lavoratrici non abbiano avuto alcun aumento economico. Federdistribuzione cerca di annullare i diritti da anni acquisiti, così come aveva fatto quattro anni fa», spiegano Luca Sanna della Uiltucs, Fabrizio Nicoletti della Filcams e Stefania Zullo della Fisascat. I sindacati contestano l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata, il lavoro precario, anche con contratti a termine di durata indeterminata oltre i 24 mesi; l’arretramento su livelli d’inquadramento inferiori del personale.

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