Francia, Jean-Marie Le Pen è sotto «regime di protezione giuridica»

Il fondatore del Front National, oggi 95 enne, è a processo insieme alla figlia Marine con l’accusa di appropriazione indebita di fondi europei

Jean-Marie Le Pen, il fondatore del partito francese di estrema destra Front National, è stato messo «sotto protezione giuridica». Il padre di Marine Le Pen ha 95 anni e circa un anno fa, ad aprile del 2023, ha avuto un infarto che ha portato a un peggioramento delle sue condizioni di salute. Insieme alla figlia e altri dirigenti del Rassemblement National, è coinvolto in un’indagine della procura di Parigi per appropriazione indebita di fondi pubblici. Nei mesi scorsi, una perizia medica disposta dal tribunale locale di Puteaux ha accertato l’incapacità dell’ex politico 95enne. A metà febbraio, ha spiegato l’avvocato François Wagner all’Afp, Jean-Marie Le Pen ha ricevuto un mandato di protezione. Un documento che con ogni probabilità gli consentirà di non comparire davanti ai giudici nell’udienza prevista per l’autunno.


Le condizioni di salute e la «protezione legale»

«Penso che la corte dovrà emettere un provvedimento in cui dichiara che non può né arrendersi, né testimoniare, né partecipare a questo processo», ha spiegato Louis Aliot, esponente del Rassemblement National. Nel corso dell’ultimo anno, le condizioni di salute di Jean-Marie Le Pen sono peggiorate notevolmente. Al punto che il 95enne ha deciso di nominare le sue tre figlie – Marie-Caroline, Yann e Marine Le Pen – sue agenti, permettendo loro di compiere diversi atti in nome del padre. Oggi la testata francese Rmc ha rivelato che dallo scorso febbraio il fondatore del Front National è stato posto sotto un «mandato di protezione giuridica futura». A luglio, scrivono i media francesi, si terrà un’udienza per stabilire se Jean-Marie Le Pen potrà rispondere o meno delle sue azioni in tribunale.


Chi è Jean-Marie Le Pen

Classe 1928, Jean-Marie Le Pen è una delle figure più note e controverse della politica moderna francese. Nel 1972 fonda il Front National, un partito di estrema destra dalle posizioni conservatrici e reazionarie. Tra le battaglie che più si ricordano ci sono quelle per la reintroduzione della pena di morte, la richiesta di forti restrizioni sull’immigrazione e l’uscita della Francia dall’Unione europea. Figura simbolo della destra francese, Le Pen si è candidato in diverse elezioni presidenziali. Nel 2002 è arrivato anche al ballottaggio contro Jacques Chirac, vincitore della tornata elettorale. Nel 2011, Le Pen padre lascia le redini del partito alla figlia Marine, che cambierà il nome in Rassemblement National.

L’espulsione dal partito e i guai giudiziari

Quattro anni più tardi, viene addirittura espulso dal partito che lui stesso ha fondato. Della carriera politica di Jean-Marie Le Pen si ricordano soprattutto alcune uscite controverse, che sono finite anche nelle aule di tribunale. Nel 2012, per esempio, viene condannato a pagare una multa da 10mila euro per aver detto che l’occupazione nazista in Francia «non è stata particolarmente disumana». Nel 2015, è costretto a sborsare altri 30mila euro per aver definito le camere a gas usate dai nazisti un semplice «dettaglio» della Seconda guerra mondiale.

Il processo sugli assistenti parlamentari

Lo scorso dicembre, Jean-Marie Le Pen e sua figlia Marine sono stati rinviati a giudizio insieme ad altri 26 esponenti del Rassemblement National con l’accusa di aver organizzato un piano per appropriarsi in maniera indebita di fondi europei. Il sospetto della procura di Parigi è che Le Pen e compagni di partito abbiano abusato dei fondi pubblici comunitari per pagare assistenti che lavoravano in realtà per le attività del Rassemblement National in Francia, non nelle istituzioni europee. Il Parlamento europeo ha stimato che più di 6,8 milioni di euro di fondi pubblici siano stati sottratti indebitamente tra il 2009 e il 2017.

Foto di copertina: EPA/Patrick Seeger | Jean-Marie Le Pen durante una sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, nel 2015

Leggi anche: