Ilaria Capua e la malattia X: «È la prossima pandemia di cui non sappiamo nulla e che arriverà»

La scienziata torna in Italia per insegnare alla Johns Hopkins. E spiega cosa pensa del futuro

Ilaria Capua torna in Italia per insegnare alla Johns Hopkins University. E oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale racconta cosa l’ha convinta a tornare indietro. Nel 2014 era stata accusata di essere una «trafficante di virus». Due anni dopo è stata assolta con formula piena. Ma ha lasciato l’Italia per tornare a fare la ricercatrice in Florida. Torna, spiega, per «diverse ragioni. Famigliari: mia figlia non voleva rimanere a studiare negli Stati Uniti. Professionali: avevo finito il primo ciclo di ricerche in Florida, era durato sette anni e dovevo decidere se provare un altro settennato o fare qualcosa di nuovo nel mio Paese. Ci aggiunga che la Florida, specie negli anni di Trump, era cambiata tanto. C’era meno sensibilità, e meno fondi, per i temi di cui mi occupo, può intuire perché ho valutato di prendere la strada di casa. Per farlo però, avevo bisogno di un’altra spinta».


Fare pace con gli italiani

Adesso, dice, vuole «fare pace con gli italiani. Parliamoci chiaro: io sono andata in Flroida con la coda tra le gambe. Sono partita sentendo ancora addosso quelle accuse infamanti che mi avrebbero potuto portare anche all’ergastolo. Una reputazione fatta a pezzi. Mi ero dimessa da parlamentare per dignità, ma non è che ho sentito tutta questa solidarietà per quello che era successo. Nonostante abbia lavorato una vita nel servizio pubblico, nonostante i risultati dei centri di ricerca che ho diretto e che ancora oggi sono un’eccellenza. Non era facile fare pace». Ai suoi studenti insegnerà «la consapevolezza che i problemi che ci troviamo ad affrontare, dalle pandemie al cambiamento climatico, dalla crisi alimentare a quella idrica, non si risolvono solo con la scienza, ma anche con le relazioni internazionali e le scienze sociali. La biomedica ha raggiunto risultati straordinari, disponiamo di mezzi e conoscenze impensabili solo qualche decennio fa, non è certo questo il problema. Se l’Oms non è riuscita a mandare i suoi ispettori per la seconda volta a Wuhan, in Cina, è un problema di rapporti tra Stati non di scienza. Questo non vale solo per il Covid».


La malattia X

Capua spiega anche cosa voleva dire quando ha parlato di malattia X. Ovvero una prossima malattia pandemica di cui oggi non sappiamo nulla se non che, prima o poi, accadrà. «Ed è diventata che Ilaria Capua lancia l’allarme per una nuova pandemia che sarà peggio del Covid». Per le malattie, spiega, «ci sono tutte spie accese e monitorate. Come lo sono quei punti del pianeta dove sappiamo avvengono i salti di specie dei virus, dagli animali ad altri animali e all’uomo. La pandemia ci ha ricordato solo che siamo fragili».

Leggi anche: