La missione israeliana in Italia del ministro Katz: «Se non ci sostenete, subirete il terrorismo»

Secondo il sito israeliano Ynet, il ministro degli Esteri di Tel Aviv è atteso in Italia dove arriverà con cinque famiglie degli ostaggi per una missione diplomatica

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, insieme a cinque famiglie degli ostaggi, partirà domani 7 aprile per una visita diplomatica nel nostro Paese. Secondo quanto riportato da Ynet, l’obiettivo principale del viaggio è tentare di convincere l’Italia a ritirare l’opposizione all’operazione a Rafah, fermare le richieste di cessate il fuoco unilaterale nell’Unione europea e aumentare la pressione sul Libano. La delegazione punta, inoltre, «a mantenere la legittimità israeliana nel continuare i combattimenti e a promuovere la questione dei rapiti». Alla vigilia della sua partenza, lancia un messaggio su X (Twitter) che, senza alcun giro di parole, suona come una minaccia: «Il messaggio che trasmetto nelle conversazioni e negli incontri con i ministri degli Esteri dei paesi occidentali è: se non ci sostenete adesso, domani troverete nelle vostre strade e nelle vostre case il terrorismo islamico estremista guidato dall’Iran. La nostra guerra è anche la vostra guerra», si legge sul profilo social di Katz.


L’Iran giura vendetta e Israele si prepara al peggio

Si tratta di un continuo scambio di minacce tra Iran e Israele dopo l’attacco dei giorni scorsi contro l’ambasciata a Damasco, che ha portato all’uccisione di un comandante di alto livello delle Guardie Rivoluzionarie di Teheran, Mohammad Reza Zahedi. «L’attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell’Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l’operazione di rappresaglia», ha replicato il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane Mohammad Bagheri. «Il recente attacco israeliano è una sorta di follia e rappresenta il suicidio del regime sionista», ha poi aggiunto durante i funerali del generale. L’attacco al consolato iraniano in Siria ha, infatti, portato l’Iran a considerare un attacco diretto ad Israele, trasformando la guerra di Gaza in un conflitto regionale più ampio. Si avvicina così l’ora della vendetta dell’Iran e gli Stati Uniti sono in «massima allerta» per un possibile «attacco significativo» in arrivo. Il New York Times, citando due ufficiali iraniani, riferisce che Teheran ha messo tutte le sue forze armate «in massima allerta» in risposta alla decisione di rispondere direttamente a Israele. Secondo alti funzionari americani, la rappresaglia dell’Iran è ormai «inevitabile». Un punto di vista condiviso anche dalla controparte israeliana, che si sta preparando al peggio richiamando i riservisti e chiudendo diverse ambasciate nel mondo, tra cui Roma. Le forze d’intelligence americane sostengono che un attacco «è probabile entro la fine del Ramadan» e potrebbe avvenire tramite droni e missili da crociera.


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