«In fiamme nave russa a Kaliningrad». Nuovo raid sulla centrale di Zaporizhzhia, sei feriti. L’Aiea: «Rischio di un grave incidente nucleare»

La rivendicazione del Gur, arriva attraverso il Kyiv Post. Intanto preoccupa l’azione nell’area vicino alla centrale

In fiamme la nave missilistica russa “Serpukhov” nell’exclave russa di Kaliningrad. L’azione è stata rivendicata dall’intelligence militare ucraina (Gur). A riportarlo è il Kyiv Post, citando una fonte del Gur ucraino secondo cui l’imbarcazione ha riportato danni significativi a seguito dell’incendio. Ieri, il Gur aveva pubblicato un messaggio su Telegram riferendo dell’incendio della nave, senza tuttavia rivendicare esplicitamente le responsabilità. Intanto preoccupa la situazione intorno all’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia, regione dell’Ucraina occupata dai russi. «Una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione della più grande centrale nucleare d’Europa». Con queste parole il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi ha denunciato gli «attacchi sconsiderati» che nella notte sono stati lanciati contro la zona. In passato l’impianto era finito pericolosamente nel mirino dei droni e dell’artiglieria russa come obiettivo indiretto – con l’indebolimento dei sistemi che lo alimentano -, e il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica aveva dovuto sottolineare quanto tutto ciò sia estremamente pericoloso e di alcun interesse strategico. Ma è la prima volta che la centrale diventa un obiettivo militare diretto. «Si tratta di una grave escalation per la sicurezza nucleare che la centrale di Zaporizhzhia deve affrontare. Tali attacchi sconsiderati aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente», ha dichiarato Grossi, «nessuno può beneficiare o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro impianti nucleari. Attaccare una centrale nucleare è assolutamente vietato». E ha aggiunto: «Sebbene il danno all’unità 6 non abbia compromesso la sicurezza nucleare, si è trattato di un incidente grave che ha il potenziale per minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore». Una squadra dell’Aiea ha ispezionato l’impianto per verificarne la tenuta, e ha rinvenuto lievi danni all’involucro di uno dei sei reattori, resti di droni e tracce che indicherebbero la morte di almeno una persona. L’attacco sembrava diretto contro le apparecchiature di sorveglianza e comunicazione, ma colpi di artiglieria sono stati avvertiti per ore intorno alla centrale.


Accuse reciproche

Sull’episodio è intervenuto anche il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov: «Questa è una provocazione molto pericolosa. I dipendenti dell’Aiea che sono sul posto hanno avuto l’opportunità di assistere a questi attacchi. Questa è una tattica molto pericolosa che ha conseguenze molto negative a lungo termine». Ma Kiev nega qualsiasi coinvolgimento nell’attacco e dà la responsabilità di quanto accaduto ai russi. «Il sito viene attaccato con i droni, fingendo che la minaccia alla centrale e alla sicurezza nucleare provenga dall’Ucraina», ha detto il tenente Andriy Kovalenko, il direttore del centro ucraino per la lotta alla disinformazione che ha bollato come fake news le accuse di Mosca, «la Russia sta intensificando la sua campagna di provocazioni e falsità».


Gli attacchi notturni

Le forze di difesa di Kiev hanno riferito di aver intercettato un missile Kh-59 e 17 droni, dei 24 lanciati dalla Russia durante gli attacchi notturni. I droni provenivano da Capo Chauda, nella Crimea annessa, e dalla regione russa di Kursk. Almeno tre persone sarebbero rimaste uccise nella regione di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale, e altre tre sono rimaste ferite, come riferito dalle autorità locali.

(in copertina foto EPA/KATERYNA KLOCHKO)

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