Stop alle lezioni per la fine del Ramadan, la rettrice del Politecnico di Milano agli studenti musulmani: «Liberi di festeggiare, ma per quest’anno è tardi»

La proposta degli studenti milanesi piace anche a quelli di Bologna, che valutano di proporre la sospensione delle attività dell’ateneo per la fine del Ramadan

I ragazzi iscritti all’Associazione studenti musulmani del Politecnico di Milano non hanno ancora formalizzato la richiesta di sospendere le lezioni per la festa di fine Ramadan, che l’idea è stata già stroncata dalla rettrice dell’ateneo. All’Ansa, Donatella Sciuto afferma: «Non è pervenuta nessuna richiesta formalmente. Noi il calendario accademico lo facciamo con un anno di anticipo ed è un tema didattico, non includiamo nessuna festività che non sia di quelle nazionali nel nostro calendario accademico». Una delle responsabili dell’Associazione studenti musulmani aveva parlato, invece, di «richiesta sensata», prendendo anche le difese del preside di Pioltello: «Bravo perché ha resistito». Tuttavia, la rettrice del Polimi sancisce l’irricevibilità della proposta, ribanendo che richieste di questo tipo devono essere presentate nel momento in cui si elabora il calendario accademico. E conclude: «Peraltro non abbiamo un obbligo di frequenza e registriamo anche le lezioni, per cui gli studenti che vogliono festeggiare possono farlo. Una richiesta due giorni prima è praticamente impossibile da realizzare».


L’idea piace agli studenti musulmani di Bologna

Intanto, gli studenti musulmani di Bologna seguono l’esempio dei colleghi milanesi. Osama, uno dei responsabili dei Giovani musulmani d’Italia, dichiara: «Ritengo sia un’ottima idea proporre la sospensione delle lezioni universitarie nel giorno della fine del Ramadan. Andrebbe estesa a tutte le università italiane perché farebbe bene a tutti gli studenti musulmani. La fine del Ramadan è una festa per noi importantissima e si darebbe la possibilità agli studenti musulmani di stare con le loro famiglie. Ci confronteremo quindi con i giovani musulmani delle altre città e siamo pronti anche noi a presentare una richiesta all’università di Bologna».


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