«Speriamo che venga da noi, è una f… atomica»: le telefonate del prof accusato di violenza e stalking a Torino

Le intercettazioni di Giancarlo Di Vella: così parlava delle allieve

«Speriamo che quella venga da noi, perché è una figa atomica… Io non so come tu faccia… quelle del primo anno hanno un culo stupendo». E ancora: «Ieri notte mi ha chiamato… Pensavo che finalmente me la tromb… invece era una telefonata di lavoro». «Che bella f… porca tr…! A me non ne arrivano mai così, porca p… Eva!». Sono solo alcune delle intercettazioni in cui il professor Giancarlo Di Vella parlava delle sue allieve. Lui, ricorda oggi Repubblica Torino, è indagato dalla pm Giulia Rizzo per falso, violenza sessuale, molestie e stalking nei confronti di 12 studentesse. Ma i giudici del riesame hanno derubricato l’accusa in molestie. La procura ha fatto ricorso in Cassazione. E ha depositato le telefonate.


Il clima

Perché agli atti ci sono anche le mani sul sedere, le braccia intorno al seno, i baci e gli strusciamenti a cui Di Vella sottoponeva le allieve. Anche se lui si è difeso dicendo di essere stato frainteso e di essere espansivo in quanto del Sud. Mentre docenti e vertici spiegano perché: «Il clima che vige all’interno della scuola di medicina legale è fatto di accondiscendenze. Chi si lamenta viene estromesso da tutte le attività». Oltre alle telefonate: «Andiamo a vivere in un’isola deserta, io e te? E allora come facciamo? Non possiamo vivere di solo sesso e amore?».


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