L’As Roma ha pagato un risarcimento alla dipendente licenziata per un video hard

Il passo indietro della società per chiudere tutto prima delle indagini

Alla fine l’As Roma ha deciso di pagare un risarcimento alla dipendente licenziata per un video hard. La vittima di revenge porn era stata cacciata lo scorso autunno. A novembre, dopo che nei mesi precedenti aveva fatto il giro dei telefonini di Trigoria un filmato che la ritraeva con il fidanzato, anche lui cacciato e all’epoca suo superiore. La società aveva provato a difendersi sostenendo che la ragazza parlasse male del club nel video e che chiedesse di farsi assumere (cosa poi avvenuta). Lei aveva minacciato una denuncia. Intanto la procura della Figc aveva aperto un’indagine. La società aveva rifiutato di risarcirla con 310 mila euro. Adesso, fa sapere l’edizione romana di Repubblica, è arrivato il passo indietro.


Niente reintegro

Ma senza reintegro nel posto di lavoro. Una lauta buonuscita che non prova la colpa del club dei Friedkin ma che evita al club un’indagine e un eventuale processo. Ora la società non rischia più nulla sotto il profilo civile e penale, visto che la denuncia verrà ritirata. Ma c’è ancora il lato sportivo della vicenda. Qui l’indagine è ancora in corso. Anche perché i protagonisti sono tutti tesserati federali. A cominciare dal ragazzo della Primavera che si è fatto prestare il telefono dalla vittima per rubarle il video e inviarlo ad altri compagni. Innescando un procedimento che ha portato alla comparsa del video su molti telefonini di persone che gravitano attorno alla società e alla squadra. Un’indagine avrebbe portato in primo luogo al sequestro dei telefonini di quasi tutti i frequentatori dell’impianto sportivo.


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