Femminicidio Sofia Castelli, condannato a 24 anni l’ex fidanzato che si nascose nell’armadio prima di accoltellarla

Protesta la famiglia della ragazza, che parla di «sentenza ingiusta». La procura aveva chiesto l’ergastolo

È stato condannato a 24 anni di carcere Zakaria Atqaoui, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Sofia Castelli. La Corte d’Assise di Monza ha riconosciuto una serie di attenuanti generiche al 24enne, mentre la procura aveva chiesto l’ergastolo. I pm contestavano infatti le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e dell’uso insidioso del mezzo. Il 29 luglio scorso, Atqaoui aveva ucciso l’ex fidanzata di 20 anni con diverse coltellate nella casa dei genitori a Cologno Monzese. Il 24enne aveva aspettato nascosto nell’armadio il rientro della ragazza da una serata in discoteca, dopo averle rubato le chiavi dell’appartamento ed essersi armato di un coltello. Dopodiché, l’ha assalita nel sonno e l’ha colpita tre volte al collo. «Una sentenza severa ma ingiusta, restiamo in attesa di leggere le motivazioni», hanno commentato Gabriele Maria Vitiello e Giuseppe Policastro, i legali della famiglia di Sofia Castelli.


«Ero geloso, volevo stare con lei», si era giustificato di fronte agli inquirenti Zakaria Atquaoui, confessando l’omicidio. A rispondergli era stata Aurora Fiameni, un’amica della vittima, attraverso una lettera: «A 20 anni non si può e non si deve morire, quell’animale pagherà mia dolce Sofia e io, come anche la tua famiglia e i tuoi amici vivremo per te e per quello che sei stata». Ai funerali, che si sono tenuti il 5 agosto a Cologno Monzese, si sono presentate centinaia di persone. «Da queste profonde ferite usciranno farfalle libere. Ciao Sofia», si leggeva su uno degli striscioni appesi per le vie della città.


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