Femminicidio Sofia Castelli, la lettera dell’amica Aurora: «Non si può morire a 20 anni, quell’animale pagherà»

La ragazza stava dormendo nella stessa casa della vittima quando Zakaria Atqaoui ha fatto irruzione per ucciderla

«Sono Auri, la tua migliore amica». È una lettera colma di disperazione quella che Aurora Fiameni dedica a Sofia Castelli, la 20enne uccisa dall’ex Zakaria Atqaoui, dopo una serata in discoteca. Le due, cresciute insieme sui banchi di scuola, avevano trascorso una serata in un locale, per poi andare a dormire nella casa dove risiedeva la vittima, a Cologno Monzese. Aurora Fiameni non si è accorta che nell’altra stanza si stava consumando l’omicidio dell’amica. E su Instagram si sfoga: «Sono passati giorni da quella notte, da quello strazio, e io non riesco ad andare avanti con la mia vita, stento a crederci. I sensi di colpa mi stanno divorando, la notte devo prendere delle pillole per dormire sennò ho gli incubi. E quel che è peggio è che non ho potuto fare niente per aiutarti, per salvarti. Ci siamo conosciute tra i banchi di scuola 7 anni fa e dal primo giorno siamo diventate migliori amiche e non ci siamo mai staccate, quando le altre persone pensavano a noi eravamo sempre “Auri & Sofi”. Ma tu ora mi hai lasciata sola in un mondo in cui non riesco a vivere senza di te. In cui non voglio vivere senza di te».


Fiameni si addentra nei dettagli di cosa è successo nelle ore successive all’omicidio: «Quella mattina me la ricordo bene, non avevo capito cosa fosse successo o forse non volevo capire perché era una cosa più grande di me, che né la mia testa né il mio fisico erano pronte ad affrontare. Da quel giorno ho provato a farmi forza e ho guardato negli occhi la tua famiglia e ho pianto con loro, perché anch’io ne facevo parte ormai. La vita è così ingiusta sai mia piccola Sofi. Da quella notte mi sono risvegliata come nulla fosse, ignara di qualsiasi cosa, mentre ogni giorno che passa diventa un dolore sempre più insopportabile per me, per la tua famiglia, le tue amiche di sempre e tutte le persone che ti conoscevano».


«Una parte di me è morta con te e nessuno potrà mai restituirmela. Ormai niente ha più senso senza di te: le serate, le feste, il divertimento, i sorrisi non esistono più, la mia vita è ferma a quella mattina del 29 luglio 2023, era tutto così normale con le cose che facevamo sempre, infatti molte persone ci hanno viste insieme ballare, ridere e scherzare perché noi facevamo questo insieme, eravamo migliori amiche con la “A” maiuscola». Fiameni conclude la sua lettera con una serie di promesse: «Dentro sono morta anche io cucciola mia. Ti prometto che ti renderò orgogliosa di me, un giorno mi laureerò come ci eravamo promesse e farò grandi cose in tuo nome te lo prometto e chissà, forse un giorno ci incontreremo e saremo ancora e ancora migliori amiche, anzi sorelle. A 20 anni non si può e non si deve morire, quell’animale pagherà mia dolce Sofia e io, come anche la tua famiglia e i tuoi amici vivremo per te e per quello che sei stata».

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