Europee, Forza Italia non nasconde più l’operazione sorpasso alla Lega. E Tajani prepara l’annuncio della sua candidatura

Il leader di Forza Italia è pronto a scendere in campo per trainare le liste. Gli azzurri ci credono e vogliono tornare a essere il secondo partito della coalizione di centrodestra

Lui dice che scioglierà la riserva sabato prossimo, 20 aprile, durante il Consiglio nazionale di Forza Italia. Nel partito, invece, è dato per certo che Antonio Tajani si candiderà alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. C’è fibrillazione per l’annuncio e i preparativi dell’assemblea all’hotel Parco dei principi di Roma sono gli stessi delle grandi occasioni. Qualche dirigente azzurro sostiene che potrebbe esserci, per l’occasione, un messaggio della famiglia Berlusconi. I rapporti sono «più che ottimi», Tajani più volte al mese sentirebbe al telefono gli eredi del Cavaliere, soprattutto Marina. C’è condivisione sulla traiettoria assunta dal partito dopo la morte di Silvio Berlusconi e il tutto è facilitato dai sondaggi: i più generosi danno gli azzurri oltre il 10%. Gli esponenti di ogni rango, ormai, non nascondono più il vero obiettivo elettorale di Forza Italia: la doppia cifra percentuale fa piacere, ma l’ambizione prioritaria è quella di tornare a occupare la casella di seconda forza del centrodestra. Ai danni della Lega.


La ramificazione nei congressi territoriali

Tajani darà notizia della sua candidatura al Consiglio nazionale per una ragione: è molto osservante della regole di partito e della dignità dei suoi organi. Vuole che siano i passaggi formali a definire la sua leadership e questo processo, certamente più lungo, gli sta garantendo una solidità monolitica dell’apparato azzurro. La rivalità con la corrente ronzulliana? Una questione che, nel giro di un anno, si è dissipata. Anche nella Lombardia di Licia Ronzulli, Alessandro Cattaneo e Fabrizio Sala, adesso, a tenere le redini azzurre è Alessandro Sorte, vicinissimo a Tajani. Nessuna guerra di veline e dichiarazioni scomposte, nessuna epurazione: il segretario attuale è riuscito a far ramificare il suo sostegno interno tramite le procedure tipiche dei partiti più tradizionali, ovvero i congressi territoriali.


Alleanze e apparentamenti

Per trainare le liste, è probabile che Tajani si presenterà come capolista in tutte le cinque circoscrizioni. Un’operazione che va di pari passo con la tela di alleanze di lista che i forzisti stanno tessendo. Prima è stata suggellata l’intesa con Noi moderati di Maurizio Lupi. Oggi, 16 aprile, è stato definito l’apparentamento con il Südtiroler Volkspartei, che agevolerà la quarta elezione a Strasburgo dell’eurodeputato Herbert Dorfmann. All’altro estremo dell’Italia, gli azzurri stanno cercando di chiudere l’accordo con il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo: Tajani ha respinto con forza l’ipotesi di una collaborazione con Totò Cuffaro, ma è consapevole dell’importanza che ricopre la popolosa Sicilia nel meccanismo elettorale delle Europee. Nella circoscrizione Isole, i tre frontman del rilancio azzurro dovrebbero essere Edi Tamajo, Marco Falcone e Caterina Chinnici.

L’operazione sorpasso europeo

Per gli equilibri a Strasburgo, il sogno di Tajani è quello di formare una maggioranza con Popolari, Conservatori e liberali, la stessa che lo elesse nel 2017 a presidente del Parlamento europeo. Restano fuori dal disegno i sovranisti di Identità e democrazia, guidati dalla Lega. Al Nord-Ovest, poi, Forza Italia ha reclutato e candidato un pezzo da novanta della vecchia Lega, l’ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni. Nella stessa circoscrizione, Forza Italia ha iscritto in lista Paolo Damilano, l’ex candidato sindaco di Torino che era molto vicino al Carroccio. Tuttavia, il sorpasso azzurro su Salvini passa anche dalla campagna squisitamente locale di nuovi ingressi nel partito. L’innesto più recente è quello del consigliere regionale umbro Stefano Pastorelli, che ha lasciato il Carroccio. Smottamenti anche nel gruppo leghista nel consiglio regionale del Lazio: con il passaggio di Angelo Tripodi in Forza italia, la Lega è arrivata ad avere solo due consiglieri regionali, mentre Tajani può contare su sette. Un divario che non giustifica lo stesso numero di assessori in giunta, due a testa. Per cui, dopo le Europee, i forzisti scommettono che riusciranno a strappare un assessorato a Salvini. Ma questa è una partita che si giocherà quando e se sarà riuscita l’operazione sorpasso europeo.

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