Migranti morti sulle coste del Brasile: il naufragio dopo 3 mesi alla deriva, erano partiti dalla Mauritania

Nove i corpi recuperati, almeno 25 i dispersi: l’imbarcazione si era messa in mare a metà gennaio, diretta alle Canarie

Dovevano percorrere meno di 500 miglia nautiche, dalle coste della Mauritania a quelle delle isole Canarie, che appartengono alla Spagna. L’ennesimo viaggio dei migranti per raggiungere il territorio dell’Unione europea in uno dei tratti più trafficati di questo genere sull’Atlantico. E invece chi era al timone ha perso la rotta e l’imbarcazione ha iniziato a girare a vuoto e poi è finita alla deriva. Almeno 25 le persone a bordo, perse nell’Oceano Atlantico. Il loro viaggio è iniziato il 17 gennaio scorso, probabilmente verso l’isoletta di El Hierro. Senza bussola, senza strumenti di navigazione, senza telefono satellitare, alla mercé delle onde e dei pescatori-pirati che si avventano sui barchini della rotta migratoria. Quella usata dai protagonisti di questa vicenda era senza motore e una volta fuori rotta è finita sempre più in alto mare. Ha attraversato l’Oceano Atlantico, portando il suo tragico carico. A qualche chilometro Belem in Brasile, 2mila miglia nautiche più a ovest della destinazione, un gruppo di pescatori ha intercettato la piroga bianca e azzurra, arenata su una spiaggia isolata. Al suo interno, nove corpi in avanzato stato di decomposizione, oggetti, abiti, e 25 salvagente. «Le vittime erano migranti provenienti dal continente africano, dalla regione della Mauritania e del Mali», hanno confermato le autorità brasiliane, basandosi sul tipo di imbarcazione usata e sui documenti trovati.  Secondo dati dell’Agenzia Onu per i rifugiati oltre 1.400 migranti hanno perso la vita nel 2023 cercando di raggiungere le Isole Canarie dall’Africa. Per la ong Caminando Fronteras le vittime sono almeno il quadruplo e nei primi mesi del 2024 sono morte altre 1.500 persone.


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