Il Parlamento europeo può sfiduciare la Commissione Ue. Ecco perché Barbero e Bernardini sbagliano

Le modalità vengono riportate dai siti istituzionali dell’Unione europea, confermando l’esistenza di questo potere in mano agli europarlamentari

Circola un video dove lo storico Alessandro Barbero e il giornalista Massimo Bernardini sostengono che il Parlamento europeo non possa sfiduciare la Commissione europea. La clip risale al 2019 e riguarda un evento organizzato dal Circolo Culturale Primo Piano di Correggio presso il Teatro Asioli il giorno 13 dicembre 2019. Di fatto, quanto affermato è falso: il Parlamento europeo ha questo potere e vi mostriamo dove viene spiegato.

Per chi ha fretta

  • Secondo Barbero e Bernardini il Parlamento europeo non ha il potere e non può sfiduciare la Commissione europea.
  • Nel siti del Parlamento europeo e della Commissione europea viene indicata la modalità del voto di sfiducia.
  • Secondo il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e il Trattato sull’Unione europea (TUE), il Parlamento europeo può sfiduciare la Commissione europea.
  • Se la sfiducia passa in Parlamento, «i membri della Commissione si dimettono collettivamente dalle loro funzioni».

Analisi

Ecco il testo della trascrizione che viene riportato insieme al video:

Il governo europeo, cioè la Commissione, prende le decisioni, mentre nel Parlamento europeo si chiacchiera.
Nel momento in cui il Parlamento europeo non gode della facoltà di far cadere il governo, sostanzialmente non serve a nulla.

Alessandro Barbero

Ecco la trascrizione dell’intervento presente nel video, alla quale aggiungiamo un pezzo precedente per fornire il giusto contesto:

Barbero: «Il fatto che che viviamo in un età liberale si vede dal fatto che il governo nominato dal Re o dal Presidente deve avere l’approvazione del Parlamento eletto dal popolo. Il Parlamento serve a quello. Quando il parlamento non vota la fiducia il governo cade. Ok? Ora, io come molti di noi non ho le idee chiarissime su come funziona l’Europa, ma non mi sembra che funzioni così. Non mi sembra che tutti i giorni la Commissione europea, o chi per lei prende le decisioni, tutti i giorni debba andare in parlamento col rischio di cadere e se ne deve fare una nuova. A me non sembra che funzioni così e se funziona così riesce a non farlo vedere molto bene e quindi la gente secondo me questo lo percepisce».

Bernardini: «Però da 40 anni noi stiamo votando direttamente questo parlamento europeo. Tutti gli europei lo stanno votando da tanti anni, mandiamo rappresentanti dal 1979».

Barbero: «Ma il parlamento può far cadere il governo? Te lo chiedo perché, siccome io ormai ho confessato che non le idee chiare in proposito, volevo vedere se Massimo…».

Bernardini: «No.. non può!»

Barbero: «Non può! Ecco, vedi che non può!»

Bernardini: «Non ha questo potere».

Barbero: «Se non può non serve a niente!»

Le competenze del Parlamento europeo

Nel sito dell’Europarlamento, nell’area “Note tematiche sull’Unione europea”, c’è una sezione dove vengono riportate le competenze del Parlamento, normate dagli articoli 233, 234 e 314 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Di fatto, come vedremo attraverso uno di questi articoli, i parlamentari esercitano un potere di controllo sull’esecutivo. Nella sezione del sito c’è un capitolo dal titolo “Mozione di censura” dove leggiamo quanto segue:

Sin dal trattato di Roma è prevista una mozione di censura (detta anche «voto di sfiducia») nei confronti della Commissione. Oggi le disposizioni generali che conferiscono al Parlamento il diritto di voto su una mozione di censura della Commissione sono contenute nell’articolo 17, paragrafo 8, TUE e nell’articolo 234 TFUE. Tale mozione richiede la maggioranza di due terzi dei voti espressi, e quindi la maggioranza dei membri che compongono il Parlamento europeo. L’approvazione di una mozione di censura comporta le dimissioni della Commissione in quanto collegio, compreso il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nell’ambito delle sue funzioni svolte all’interno della Commissione. Ad oggi il Parlamento ha tentato più volte, senza successo, di avvalersi delle pertinenti disposizioni del Trattato o delle disposizioni precedenti per sciogliere la Commissione.

Nel sito c’è un’altra sezione intitolata “Potere di controllo” dove leggiamo il seguente capitolo sulla Commissione europea:

Il Parlamento europeo ha il diritto di eleggere o respingere la Commissione europea. Dal 1994 i commissari designati sono tenuti a presentarsi prima di un’audizione del Parlamento. A norma del trattato di Lisbona la designazione del Presidente della Commissione da parte degli Stati membri deve tenere in conto l’esito delle elezioni europee. La persona designata è eletta dal Parlamento europeo.

Il PE ha il potere di censurare e far dimettere la Commissione. Fino ad oggi nessuna delle otto mozioni di censura presentate al Parlamento è stata approvata. Nel 1999 la Commissione Santer ha rassegnato le dimissioni prima che il Parlamento la costringesse a farlo.

Il PE assicura il controllo democratico della Commissione, la quale presenta regolari relazioni al Parlamento, tra cui la relazione annuale sulle attività dell’UE e sull’esecuzione del bilancio. Una volta all’anno il Presidente della Commissione pronuncia in Aula un discorso sullo stato dell’Unione. Il Parlamento invita regolarmente la Commissione a dare avvio a nuove politiche e la Commissione è tenuta a rispondere alle interrogazioni orali o scritte delle deputate e dei deputati al PE.

Gli articoli che prevedono la “mozione di sfiducia”

Questo è quanto leggiamo nell’articolo 234 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

Articolo 234

(ex articolo 201 del TCE)

Il Parlamento europeo, cui sia presentata una mozione di censura sull’operato della Commissione, non può pronunciarsi su tale mozione prima che siano trascorsi almeno tre giorni dal suo deposito e con scrutinio pubblico.

Se la mozione di censura è approvata a maggioranza di due terzi dei voti espressi e a maggioranza dei membri che compongono il Parlamento europeo, i membri della Commissione si dimettono collettivamente dalle loro funzioni e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza si dimette dalle funzioni che esercita in seno alla Commissione. Essi rimangono in carica e continuano a curare gli affari di ordinaria amministrazione fino alla loro sostituzione conformemente all’articolo 17 del trattato sull’Unione europea. In questo caso‚ il mandato dei membri della Commissione nominati per sostituirli scade alla data in cui sarebbe scaduto il mandato dei membri della Commissione costretti a dimettersi collettivamente dalle loro funzioni.

Nel Trattato sull’Unione europea (TUE) all’articolo 17 leggiamo (precisamente, al comma 8):

8. La Commissione è responsabile collettivamente dinanzi al Parlamento europeo. Il Parlamento europeo può votare una mozione di censura della Commissione secondo le modalità di cui all’articolo 234 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Se tale mozione è adottata, i membri della Commissione si dimettono collettivamente dalle loro funzioni e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza si dimette dalle funzioni che esercita in seno alla Commissione.

Il video del 2019

Come già introdotto a inizio articolo, il video riguarda un evento organizzato dal Circolo Culturale Primo Piano di Correggio presso il Teatro Asioli il giorno 13 dicembre 2019.

Il video del dialogo tra Barbero e Bernardini dura oltre un’ora e mezza, pubblicato su Youtube. L’intervento oggetto della verifica inizia dal minuto 43:12 circa. Nello stesso canale troviamo una versione breve che riprende il dialogo.

La smentita dell’europarlamentare della Lega

A smentire Barbero e Bernardini è l’eurodeputato della Lega Marco Zanni attraverso due tweet pubblicati nel dicembre 2019. Nel primo riporta la mozione di censura:

Il parlamento europeo, con una mozione di censura approvata, può sfiduciare l’intero collegio dei commissari. Se non ricordo male accadde nel 1999 con la commissione Santer

Nel secondo tweet ricorda quando ne presentò una nel 2014:

La utilizzai nel 2014 dopo lo scandalo Luxleak contro #Juncker: raccogliemmo le firme, portammo in aula la mozione di censura, che ovviamente venne bocciata dalla maggioranza

Conclusioni

Contrariamente a quanto affermato nel 2019 dallo storico Alessandro Barbero e dal giornalista Massimo Bernardini, il Parlamento europeo può sfiduciare la Commissione europea. Tale potere è previsto dai trattati e viene ampiamente descritto nei siti istituzionali dell’Unione europea. A smentire i due è stato via Twitter, nel 2019, l’eurodeputato della Lega Marco Zanni, il quale afferma di aver presentato una mozione di sfiducia nel 2014.

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