Onu, l’appello di Mattarella: «Evitare le operazioni a Rafah e riprendere i finanziamenti all’Unrwa»

Le parole del presidente della Repubblica all’assemblea generale delle Nazioni Unite: «L’obiettivo è divenuto vincere tutti. Insieme. L’Onu rappresenta la sola piattaforma in grado di affrontare le sfide che minacciano la pace»

«Il cessate il fuoco, richiesto dal Consiglio di Sicurezza con la Risoluzione 2728, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre – che, va sottolineato, rappresenta la causa scatenante di quanto accaduto successivamente – e l’immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche, restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un’azione diplomatica comune». Parola del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Occorre poi considerare l’essenziale funzione svolta dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla», ha dichiarato.


La minaccia delle armi nucleari

«I due conflitti d’Ucraina e di Gaza hanno anche fatto riemergere sinistre minacce di ricorso ad armamenti nucleari, come se la storia del XX secolo non ne avesse già reso evidenti le tragiche conseguenze. Il quadro pattizio per il controllo degli arsenali nucleari, così faticosamente articolato negli scorsi decenni, è un patrimonio comune a tutti gli Stati. Violarlo, anche con semplici minacce, significa porre a rischio i destini dei popoli, tutti, anche quelli i cui governi minacciano l’uso delle armi nucleari. Una responsabilità che la Comunità internazionale non può lasciare senza conseguenze», ha dichiarato Mattarella, parlando alle Nazioni Unite. 


Israele: la pace passa da due Stati

«Occorre por fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri, conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione», ha ribadito Mattarella.

«Solo l’Onu può affrontare le sfide della pace»

«Nella storia dell’umanità – ha aggiunto il presidente della Repubblica – un’impresa come quella delle Nazioni Unite sorge per superare il gioco a “somma zero” che caratterizzava i rapporti fra le nazioni, basato sulla regola che, per vincere, occorreva che qualcun altro perdesse. L’obiettivo è divenuto vincere tutti. Insieme». E ancora: «L’Onu rappresenta la sola piattaforma in grado, se adeguatamente sostenuta dai suoi Paesi membri, di affrontare le sfide che minacciano la pace, la sicurezza e lo sviluppo. Vorrei sottolineare questo concetto: “adeguatamente sostenuta“, dato che le Nazioni Unite vivono delle volontà politiche e dei contributi degli Stati che ne fanno parte. Ogni prospettiva di rilancio delle sue attività e dei suoi metodi di funzionamento non può dunque che partire dalle determinazioni individuali dei 193 Stati che ne fanno parte ad impegnarsi di più».

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