Le gang giovanili sono presenti in 73 province italiane (più al Centro Nord): il report della Criminalpol

Le gang sono composte da ragazzi e ragazze tra i 15 e i 24 anni. L’attività predominante è rappresentata «dalle vessazioni nei confronti di coetanei»

Sono 73 le province italiane che nel biennio 2022-2023 hanno registrato «sporadiche attività violente o devianti poste in essere da gang giovanili». È ciò che emerge dal report “Criminalità minorile e gang giovanili” realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale presentato oggi, venerdì 10 maggio, a Roma. Secondo lo studio, le baby gang sono presenti nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza nel Centro Nord rispetto al Sud. Ma, «in rarissimi casi» – si legge nel report «si sono registrati gruppi con una gerarchia definita». Le gang sono composte da circa 10 ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Si tratta, inoltre, di gruppi caratterizzati da una nazionalità prevalente italiana o straniera (di prima o seconda generazione). Nella maggioranza dei casi, le gang giovanili attive nei territori nell’ultimo biennio – precisa lo studio – «hanno compiuto atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica». Ma anche «furti nella pubblica via o in esercizi commerciali e spaccio di sostanze stupefacenti». Tuttavia, l’attività predominante è rappresentata «dalle vessazioni nei confronti di coetanei», si legge. Secondo lo studio, spesso i ragazzi provengono da contesti socioeconomici svantaggiati o con vissuti familiari critici.


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